Il Presidente della Repubblica è stato (ri)eletto, un “usato sicuro” che ha messo finalmente d’accordo tutti e che garantisce il ticket con Draghi, il taumaturgo al Governo. Adesso è prevedibile che la politica si risvegli dal torpore e riprenda a lavorare, ad esempio convocando un nuovo Consiglio dei ministri già tra pochi giorni, un Consiglio che dovrebbe tra l’altro anche ratificare le nuove ordinanze del ministro alla Salute, Roberto Speranza, che hanno accolto le istanze del mondo del turismo, e del relativo ministro, Massimo Garavaglia. 



Da domani i “corridoi” si allungano, e adesso fanno davvero il giro del mondo. Via libera dunque per Cuba, Singapore, Turchia, Thailandia (ma solo Phuket), Oman e Polinesia francese, mète che si aggiungono alle già raggiungibili Aruba, Maldive, Mauritius, Seychelles, Repubblica Dominicana, Sharm el-Sheikh e Marsa Alam. Questa una delle novità delle ordinanze di Speranza, in un allargamento del perimetro dei viaggi “Covid-free”, varati lo scorso settembre per dare uno spiraglio al turismo organizzato, fino ad allora di fatto annullato dalle rigide restrizioni assunte. 



E le destinazioni esotiche contemplate sono raggiungibili proprio solo attraverso la mediazione di to e agenzie: “Nel caso di acquisto di un servizio turistico autonomamente non è possibile garantire quanto si prefigge l’ordinanza, ossia le condizioni di massima sicurezza nel corso degli spostamenti e durante la permanenza all’estero, quindi i servizi devono essere tutti acquistati tramite operatori turistici”, ha chiarito il ministero. I corridoi turistici sono utilizzabili dai viaggiatori in possesso di Super Greenpass, presentando un tampone negativo effettuato nelle 48 ore prima della partenza e un altro test negativo fatto nelle 48 ore prima del rientro. Se la permanenza all’estero supera i 7 giorni, il turista dovrà sottoporsi a un ulteriore test molecolare o antigenico in loco e poi in Italia.



L’allungamento dei corridoi fa il paio con l’altra novità varata dal ministro, che evidentemente ha recepito l’infinità di appelli arrivati da tutta l’industria del turismo italiano, e la “raccomandazione” targata Bruxelles: sempre da domani i viaggiatori europei che arriveranno in Italia non dovranno più presentare un tampone negativo al momento della partenza. Non solo: sempre dal primo febbraio la validità del Super Greenpass sarà illimitata, almeno fino a quando non si deciderà se sdoganare o no la quarta dose di vaccino (ma gli enti certificatori non sembrano ancora propensi a questa misura). Manca ancora il placet del Cts, ma la volontà del Governo è ormai stabilita. Resta la validità limitata a sei mesi solo per chi è vaccinato con una o due dosi: anche per questi soggetti il Cts dovrà indicare specifici protocolli. La validità senza scadenza della certificazione sarà applicata anche per i turisti in arrivo dall’estero.

Nel frattempo, anche vista la diffusa regressione dei contagi, l’Europa sta valutando l’addio della mappa del contagio così com’era fino a oggi concepita per definire le aree più colpite dalla pandemia, con le conseguenti restrizioni di viaggio. Si va dunque verso un approccio ad personam, dove varrà status di ogni cittadino – trivaccinato, guarito o con tampone – e non l’area di provenienza. E si va anche verso una modifica del regolamento sul pass, con un periodo di accettazione di 270 giorni.

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