“In tutto il pianeta, la montagna è fonte di ispirazione, senza limiti. È uno spazio dove l’uomo ha sempre saputo rifugiarsi, a contatto con una natura eccezionale. Offre il potenziale per esperienze uniche e ringiovanimento per i viaggiatori in cerca di aria fresca e avventura, sia in inverno che in estate. Inoltre, il turismo di montagna ha un grande potenziale per stimolare la crescita economica locale e il progresso sociale”. Parola di Henri Giscard d’Estaing (figlio dell’ex presidente della Repubblica francese, Valéry), ad e presidente del Club Med, creato nel 1950. Il Club possiede 65 resort (più di venti sulle Alpi) e una nave crociera.
Il Club Med vanta una forte presenza sulle terre alte. Una scelta precisa?
L’ovest delle Alpi è la culla storica dello sci. Per questo molti Club Med Resorts si trovano in Savoia, Isère, Hautes Alpes, Svizzera e naturalmente anche, dal 1967, in Italia, Paesi che ospiteranno nel 2026 i Giochi Olimpici Invernali di Milano e delle Dolomiti. È una prospettiva promettente, ma ci sono alcune sfide considerevoli che dobbiamo affrontare tutti insieme per creare i contorni di un turismo sostenibile, a beneficio di territori eccezionali.
Di che sfide si tratta?
La prima è legata al problema dei “letti freddi”. Abbiamo bisogno di una mobilitazione generale per fermare questo fenomeno, che distrugge l’economia e l’occupazione in montagna. Al Club Med lavoriamo quotidianamente per estendere la durata della stagione e rendere i nostri siti attraenti da 7 a 8 mesi all’anno, per promuovere la loro occupazione e attrattiva almeno per tre stagioni. Non saremmo in grado di rendere redditizi gli investimenti per i servizi e le attrezzature attese dai clienti, soprattutto internazionali, se la stagione durasse solo quattro mesi. Molto spesso siamo i primissimi operatori ad aprire, e gli ultimissimi a chiudere, nei villaggi e nei resort in cui ci troviamo. E intendiamo convincere i nostri colleghi ad aprire anche loro, perché le nostre montagne siano sempre più gioiose e vive. A questo proposito, l’aumento delle vacanze scolastiche e l’armonizzazione degli orari europei sono segnali incoraggianti. Dobbiamo continuare in questa direzione, attraverso uno sforzo collettivo.
La seconda sfida?
Riguarda la stagione estiva. In estate la montagna offre ora un “nuovo esotismo” agli abitanti delle principali metropoli del mondo, che sono alla ricerca di destinazioni rinfrescanti e una fuga dalla crescente calura estiva. È necessario accelerare e superare l’effetto moda per rendere la montagna/estate una vera e propria meta alternativa e/o complementare al mare. Al Club Med, dopo la pandemia, abbiamo deciso di aprire più resort in estate e offrire più attività, per offrire un’esperienza ancora più ricca e varia. Tutti i nostri villaggi di montagna si trovano nelle immediate vicinanze dei maggiori centri urbani della Francia e dell’Italia. Inoltre, la nostra prossima struttura di San Sicario sarà sicuramente un’oasi di freschezza per i tanti abitanti del nord Italia, in particolare lombardi e piemontesi. I nostri clienti scoprono le gioie della mountain bike elettrica, passeggiano lungo i torrenti e condividono momenti di convivialità nelle nostre piscine interne ed esterne, sul nostro Rooftop, le terrazze sotto le stelle con vista sulle vette. Si tratta di vacanze conviviali, contemplative o sportive. I bambini e gli adolescenti sono al centro di tutte le nostre aspettative. In inverno, vengono soprattutto per lo sci e lo sci. E in estate facciamo scoprire loro nuove sensazioni, nuovi sport e attività divertenti che potranno praticare con i nostri grandi team G.O. Il risultato è che il riempimento dei nostri resort a luglio e agosto è sempre più alto, anche se la posta in gioco marketing e commerciale è importante per valorizzare queste destinazioni.
C’è anche una terza sfida?
Sì, è lo sviluppo sostenibile degli spazi. La montagna ha un futuro se i progetti di costruzione possono continuare, ma con ancora più rispetto per l’ambiente. Qualunque sia lo stile architettonico, i nuovi progetti devono soddisfare i più alti standard tecnici e ottimizzare gli spazi utilizzati a beneficio dei “letti caldi”. Per la prima volta in montagna un hotel ha ottenuto la certificazione Breeam al livello “molto buono”: è il Club Med a Tignes. Inaugurato lo scorso dicembre, è una costruzione di una nuova tecnologia, con livelli mai raggiunti prima (soprattutto a 2000 mt di altitudine). È stata una scommessa audace che abbiamo fatto con i nostri team, ma anche con gli attori del territorio, che hanno sostenuto questo progetto innovativo. Club Med si sforza di essere responsabile e sostenibile dalla fase di progettazione alla fase operativa. Siamo inoltre impegnati nella transizione energetica utilizzando le nuove tecnologie per offrire soluzioni innovative. C’è ancora molto da fare progressi verso questa transizione, che rappresenta la spina dorsale di una montagna sostenibile.
Una sostenibilità spesso dipendente anche dai cambianti climatici…
Le conseguenze dei cambiamenti climatici in montagna potrebbero essere pesanti nei prossimi anni per l’economia del turismo montano, data la sua dipendenza dall’attività sciistica, che oggi rappresenta l’82% del fatturato della montagna in Francia. Questo vincolo può diventare un’opportunità per sviluppare e diversificare l’offerta turistica, impostare esperienze incentrate sulla scoperta del terroir, promuovere cortocircuiti e soddisfare così le aspirazioni di clienti e abitanti.
Ma quanto vale il turismo per l’economia dei territori?
Il futuro della montagna deve anche inserirsi in una prospettiva di sviluppo economico delle valli, perché il turismo, rivelando una destinazione, deve creare valore condiviso e sostenere l’attività economica e l’occupazione. La nostra missione è creare un turismo sostenibile che benefici i territori mobilitando le energie e le risorse della filiera della montagna. Ma insisto ancora sulla mobilitazione collettiva, indispensabile per rendere possibile questo promettente futuro della montagna. Voglio ricordare questa bella citazione della saggezza popolare: “La montagna offre all’uomo tutto ciò che la società moderna ha dimenticato di dargli”
(L’intervista, di Alberto Beggiolini, è tratta dal recente volume “Il turismo di montagna: sfide e opportunità di un settore in trasformazione”, realizzato da TH Group, Fondazione per la Sussidiarietà e dalla Scuola Italiana di Ospitalità – iniziativa di formazione di Fondazione Cassa Depositi e Prestiti e TH Resorts)
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