Destagionalizzare. È questa la parola d’ordine per mitigare l’overtourism, per distribuire i flussi su un arco di tempo più dilatato, oltre i periodi della tradizionale alta stagione, luglio-agosto e Natale-Capodanno. Nei mesi scorsi, per quanto riguarda la montagna, gli impiantisti si sono imposti proprio la destagionalizzazione dell’offerta, cercando di valorizzare le tante opportunità delle “medie” stagioni, primavera e autunno che paesaggisticamente certo non hanno nulla da invidiare alle stagioni più gettonate: si pensi solo al foliage che sta iniziando a regalare incredibili tavolozze. “Ma già da anni abbiamo cominciato a reinventare la nostra offerta proprio a partire dalla destagionalizzazione – dice Valeria Ghezzi, presidente di Anef, l’associazione degli impiantisti funiviari aderente a Confindustria -. È un lavoro che necessita di tempo, ma bisogna imparare a vivere la montagna tutto l’anno. Il nostro obiettivo è offrire servizi per 8-9 mesi anziché per 6 o 7 come capita oggi. Chiaramente tutto questo non è facile, servono investimenti e serve anche un cambiamento che parta dalla politica, con vacanze scaglionate, come si fa in altri Paesi. Oggi tutti gli italiani fanno le vacanze negli stessi periodi, e fuori stagione si vive solo di ospiti che arrivano dall’estero”.



Ma scorrendo i programmi delle maggiori destinazioni turistiche montane si nota che un cambiamento è già evidente. Quasi tutte le località che costituiscono il Dolomiti Supersummer (la versione estiva del Dolomiti Superski) hanno mantenuto alcuni impianti aperti nella stagione estiva a servizio della mountain bike, dell’hiking e delle gite in quota fino alla prima settimana di ottobre e in alcuni casi fino a novembre inoltrato. Plan de Corones, per esempio, manterrà il proprio bike park e la Cabinovia Kronplatz 2000, che parte da Brunico, addirittura fino al 10 novembre. Anche altre zone come Bressanone, Tre Cime Dolomiti, Carezza, Val di Fassa, Val Gardena e Alpe di Siusi terranno un impianto aperto fino al 3 novembre.



Ma anche al di fuori del “carosello dolomitico” ci sono esempi di aperture che arrivano fino a novembre. È il caso della cabinovia Monte Cavallo di Vipiteno (fino al 3 novembre), o di Cervinia, dove gli impianti dopo una breve pausa riapriranno il 26 ottobre: lì però si parlerà già di sci, vista la disponibilità delle piste sul ghiacciaio.

Questi sono solo i casi particolarmente virtuosi, non mancano tuttavia altre destinazioni turistiche che hanno superato la tradizionale chiusura estiva della prima settimana di settembre: in Paganella impianti e piste per la mountain bike saranno aperti fino a ottobre inoltrato, Livigno chiuderà a metà settembre, al Passo del Tonale (fino al ghiacciaio Presena) e Marilleva (Val Mastellina) si è arrivati fino al 22 settembre, così come a Madonna di Campiglio con l’apertura degli impianti che portano al Grostè e allo Spinale.



Nel frattempo, è già tempo di novità per l’imminente stagione montagna-neve. A Pila è in fase di ultimazione la nuova cabinovia a dieci posti Couis 1, realizzata da Leitner, che sostituirà una vecchia seggiovia biposto degli anni ’80. L’impianto (pronto per l’inizio della stagione sciistica) rappresenta il primo passo del grande progetto di rinnovamento e rilancio che prevede un ulteriore impianto e il collegamento diretto dalla periferia di Aosta fino al punto più alto del comprensorio. Pila ha la particolarità di essere una delle pochissime stazioni sciistiche a essere connesse via impianti direttamente a una grande via di comunicazione, l’Autostrada A5 e a una città, Aosta appunto. Tre tronchi di cabinovia portano infatti gli sciatori dal capoluogo fino al cuore della ski area e il progetto Pila-Couis prevede di prolungare la linea di questa cabinovia che sale dal fondovalle fino al Couis 1, a 2700 metri di quota, sullo spartiacque tra la conca di Pila e la valle di Cogne. La nuova cabinovia è parte di questo nuovo progetto che sarà completato a breve e che realizzerà una nuova “spina dorsale” del comprensorio su cui si potrà viaggiare con il massimo del comfort, al riparo dalle intemperie, in inverno come in estate, quando gli impianti saranno disponibili per il trasporto di escursionisti e ciclisti.

“La realizzazione di questo nuovo progetto è particolarmente importante perché va a rilanciare e a completare l’offerta turistica di una delle ski area più importanti e popolari in Valle d’Aosta – commenta Valeria Ghezzi -. Pila poi, essendo connessa direttamente alla città di Aosta via impianti, è un perfetto esempio di mobilità sostenibile ottenuta attraverso gli impianti a fune. Un mezzo di trasporto sicuro ed ecologico che da una parte permette a tutti di arrivare comodamente ad apprezzare gli scenari d’altra quota tra Pila e Cogne, dall’altra di abbattere il traffico veicolare”. La stazione di monte della cabinovia Couis 1 è completata con un avveniristico rifugio a forma di stella con una terrazza panoramica che permette di avere un punto di vista privilegiato. Con i nuovi impianti sarà anche razionalizzata la fruibilità delle piste, con uno skiweg che da Couis 1 permetterà di accedere anche a tutte le piste del Couis 2. Contestualmente saranno sistemate e ampliate le piste 7 e 8 e sarà realizzata una variante alla pista 9.

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