Se il buongiorno si vede dal mattino, quella che si è aperta da più di un mese e mezzo è una stagione invernale per il Trentino che potrebbe essere da record. Dai primi dati, per quanto parziali, a livello di ricettività alberghiera ed extralberghiera sia negli arrivi che nelle presenze si è registrato in regione un forte aumento sia durante le festività natalizie, sia prima di Natale che dopo l’Epifania.



Certo vi è da registrare una congiuntura favorevole: un novembre con molte e copiose precipitazioni nevose che hanno reso pronte e bianche le nostre località, un meteo da metà dicembre caratterizzato da sole e da temperature non troppo rigide. Insomma, condizioni ideali per andare in montagna a sciare: tanta neve naturale, temperature prettamente invernali e paesaggio imbiancato. Ma il trend di questa stagione (che è in linea con l’importante incremento delle stagioni invernali in Trentino, senza considerare la stagione in corso, +17,4% rispetto alla presenze certificate nel 2008/09 e +37,7% negli arrivi) va analizzato e capito, per non essere superficiali e pensare che molto, se non tutto, dipenda dal meteo.



È infatti opportuno sottolineare alcune caratteristiche strutturali del prodotto neve in Trentino. Investimenti importanti e cadenzati negli anni sia a livello impiantistico che ricettivo, l’innevamento programmato, un ruolo proattivo dell’ente pubblico, soprattutto provinciale, nell’accompagnare e promuovere il comparto turistico, azioni condivise e collaborazione attiva di tutti i soggetti, siano essi pubblici o privati, per rendere il comparto turistico sempre più sistema al servizio dell’ospite, in un quadro di sostenibilità economica, sociale e ambientale, gli investimenti in infrastrutture (strade, ma anche impianti sportivi e non solo) e in sicurezza, una promozione e un marketing territoriale organici e innovativi condivisi e supportati sia dai territori che dai soggetti coinvolti, eventi legati agli sport invernali di primaria importanza e non solo (basti pensare alla tradizione dei mercatini di Natale) sono tutti fattori decisivi (anche se ve ne sono altri, basti pensare innanzitutto alla dotazione paesaggistica e naturale del territorio con le Dolomiti, montagne e valli incantevoli) per favorire, promuovere e accrescere il sistema turistico trentino e renderlo assolutamente competitivo nel mercato globale.



Un’altra opportunità di prospettiva che avrà il suo peso saranno le olimpiadi. Vi è infatti in Trentino un’aspettativa molto importante per le prossime olimpiadi invernali del 2026 che sicuramente avranno un impatto molto positivo per le località ospitanti (Milano, Cortina, ma anche, in Trentino, la Val di Fiemme per lo sci nordico e Pinè per il ghiaccio) e in generale per tutte le località invernali italiane di qualità dell’arco alpino. Si tratta in definitiva di un grande gioco di squadra capace di coinvolgere e motivare tutti gli attori protagonisti siano essi pubblici che privati e di un’accresciuta professionalità degli operatori e degli addetti dei vari comparti che sta facendo la differenza. Sono questi gli ingredienti principali in grado di spingere la stagione invernale verso un possibile record. Va anche detto che le stagioni iniziano sempre prima (alcune località hanno aperto a metà novembre) e si chiude ad aprile inoltrato.

Insomma, si prospetta per il Trentino un’ottima stagione non solo in termini quantitativi, ma anche qualitativi, non solo in termini di arrivi e di presenze, ma di redditività complessiva. Anche l’Enit recentemente ha sottolineato l’aumento della spesa dei turisti in Italia. Il loro dato si riferiva ai turisti stranieri, ma è indubbio che negli ultimi anni il prodotto montagna inverno si stia vendendo bene sia in Italia che all’estero con marginalità importanti per tutti i nostri operatori e per la tenuta complessiva del sistema. Un recente studio della Camera di Commercio di Torino ha evidenziato che per ogni euro investito in skipass la ricaduta sul territorio nazionale è di circa 11-12 euro.

Il turismo invernale è quindi un importante volano di sviluppo per tutto il territorio Trentino. Non a caso la Provincia Autonoma di Trento e gli operatori privati stanno fortemente investendo anche in promozione e nell’internazionalizzazione della clientela invernale nella consapevolezza di quanto incida il turismo sullo sviluppo di tutta la Regione.