Il turismo si riconferma – a vario titolo – tra i settori più importanti per l’economia italiana, in grado di generare un traffico di arrivi da ogni parte del mondo che incide in modo consistente sul Pil del nostro bel paese trainandone (di conseguenza) anche le assunzioni: aspetti che emergono a gran voce da due differenti report pubblicati proprio nella giornata di oggi dal Sole 24 Ore e dal Centro studi di Firenze – oltre che dallo stesso Osservatorio nazionale sul Turismo del Ministero presieduto da Daniela Santanchè – e che in qualche modo si ricollegano anche alle recentissime stime degli uffici CNA (queste riportate da ANSA) con le previsioni degli arrivi per il breve ponte dell’Epifania.
Partendo proprio da quest’ultimo aspetto, è interessante notare che secondo un’indagine condotta da CNA sui suoi associati il turismo durante l’Epifania dovrebbe raggiungere un volume di circa 3,5 milioni di turisti in grado di generare un numero compreso tra 5 e 7 milioni di pernottamenti nelle sole giornate tra il 3 e il 6 gennaio; con un impatto economico abbondantemente superiore ai 3 miliardi di euro ma che non tiene conto di chi non ha optato per le strutture ricettive classiche propriamente intese.
Analogamente – e qui passiamo alle stime fatte dal managing director di Adecco Italy Massimiliano Medri ai microfoni del Sole 24 Ore -, in un 2025 che si aprirà con una leggera (e forse ovvia) contrazione delle assunzioni, nel corso dei prossimi mesi sarà proprio il settore del turismo a piazzarsi nella top 5 di quelli in grado di generare maggiori assunzioni: “Dopo il forte calo del periodo pandemico – spiega – c’è oggi una forte richiesta” per il settore, “con focus soprattutto sulla ristorazione“.
I dati sul turismo del 2024 e le stime per il 2025: cresce la domanda dall’estero, ma cala quella interna
Più interessante – sempre nell’ottica del turismo – è soffermarci sui dati recentemente pubblicati dal Centro studi di Firenze sull’andamento del settore nel corso dell’anno che si è appena concluso: negli ultimi 365 giorni – infatti – nel nostro bel paese si sono registrate addirittura 458,5 milioni di presenze che si possono interpretare come una crescita del 2,5% rispetto ai dati del 2023; in larga parte trainato dagli stranieri (con USA, Regno Unito, Germania e Francia in testa) le cui presenze sono aumentate del 7,4% e gli arrivi del 6,3% arrivando – rispettivamente – a quota 251,5 milioni e 72,1 milioni.
Analogamente, ad aver registrato un rallentamento sembra essere soprattutto il turismo interno con presenze e arrivi che sono diminuiti – anche qui, rispettivamente – del 2,8% e del 2,9% toccando cifre assolute di 207 e 63,8 milioni; ma è interessante anche notare che ad aver registrato la maggiore crescita lo scorso anno sono stati soprattutto le aree lacustri – con un boom del 6,5% in più – e quelle campagnole (5,8%), mentre restano leggermente più indietro le città d’arte e le montagne (con crescite solo del 3,6 e del 2,5 per cento).
D’altra parte, nel 2025 le attese sembrano parlare di una nuova contrazione del turismo con il 62% degli esercenti (su un totale generale di 1.225) che stimano di registrare dati analoghi a quelli dello scorso anno, il 22,8% che fiuta una possibile riduzione e solamente il 15,1% che parla di un positivo aumento della domanda; ma nonostante questo proprio oggi la ministra Santanchè ci ha tenuto a ricordare che “il turismo è una fonte di ricchezze inesauribile per il Paese” in grado di registrare una “crescita costante”.