“Non è una situazione facile. Oggi vi sono dinamiche globali deterrenti ai viaggi. Dal punto di vista strettamente economico, con il caro trasporti e il prezzo dei carburanti fuori controllo, tutti i preventivi devono essere rivisti. E i gruppi sono più ristretti rispetto ad un tempo, e quindi i costi incidono di più, specie sui viaggi in pullman. Un esempio: carburante a parte, per un bus turistico l’ingresso nella Ztl a Firenze il primo giorno costa 350 euro. Se quel costo va ripartito su 50 persone è un conto, se va diviso su 30…
A volte, direi spesso, per alcune destinazioni è preferibile il treno, mezzo che noi l’anno scorso abbiamo utilizzato parecchio”. Lo dice Barbara Chiodi, direttrice di Brevivet, tour operator leader nel settore dei viaggi culturali e di carattere religioso e di pellegrinaggi che da anni opera in tutta Italia (la compagine societaria vede la Diocesi di Brescia, ISA SpA- Istituto Atesino di Sviluppo di Trento, la Diocesi di Bergamo, San Lorenzo srl unipersonale di Brescia, l’Arcidiocesi di Genova, la Congregazione delle suore di carità delle sante B. Capitanio e V. Gerosa).
Avete dovuto sospendere l’attività nei due anni di pandemia, direttrice?
No, siamo sempre rimasti all’opera, anche se per un periodo, durante il lockdown del 2020, con gli uffici chiusi. È poi seguita un’alternanza di restrizioni e riaperture, un singhiozzo che però ci ha visto costantemente presenti e a disposizione dei clienti, specie nelle nostre sedi dirette di Brescia, Milano, Bari e Genova.
Brevivet si occupa solo di turismo religioso?
Prevalentemente, anche se sostanzialmente proponiamo “viaggi-esperienze”, con accompagnatori e guide rodate. Sono viaggi culturali organizzati, per gruppi a volte precostituiti, a volte no. Serviamo destinazioni diverse, come la Finlandia, l’Islanda, la Giordania, e poi Fatima, Santiago, Lourdes, una meta che sta riprendendo bene, anche se le nostre abituali catene charter (voli a cadenza fissa) spesso sono saltate per la difficoltà al riempimento. Ci siamo affidati così a compagnie di linea, con relative disposizioni sanitarie da osservare. Dal 25 aprile però i nostri charter con Albastar (la compagnia spagnola) riprendono da Bergamo su Tarbes, la località francese a una ventina di chilometri da Lourdes. Ma organizziamo anche catene da Bari, in luglio e agosto. Insomma, è un nuovo via.
Dopo molti mesi neri…
Soprattutto nel 2020, da agosto a ottobre, poi anche un periodo dell’anno scorso. Ma adesso guardiamo avanti, ad esempio anche con la 62esima edizione del pellegrinaggio internazionale militare, dal 12 al 16 maggio (quest’anno con un motto particolarmente evocativo: “Vi do la mia pace”, ndr), per la quale siamo operatori di riferimento per il nord, partenze in aereo da Bergamo, Verona, Bologna, ma anche dieci pullman a disposizione.
Le analisi indicano un mercato mondiale del turismo religioso in una fase di risalita impetuosa, che da qui al 2027 vedrà il boom del suo tasso annuo di crescita.
Speriamo che le analisi siano attendibili. Effettivamente, ci sono segnali positivi, come per l’interesse per la Terra Santa di moltissime Diocesi, decise a organizzare i loro pellegrinaggi, pur con alcune disposizioni sanitarie da rispettare. Per la Terra Santa proponiamo più pacchetti, da 6 o 8 giorni, per tour classici tra Tel Aviv, Galilea, Nazareth, il lago di Tiberiade, e poi la Giudea, con Gerusalemme e Betlemme, sempre con guida spirituale e una guida locale. Stiamo riprendendo anche per Fatima e Santiago, anche con il cammino organizzato da stazione a stazione.
L’invasione russa dell’Ucraina quanto sta influendo sui mercati?
Per noi la Russia era importante, sia da un punto di vista culturale che religioso. Basti pensare all’Anello d’oro, il gruppo di città storiche situate a nordest di Mosca (otto centri: Vladimir, Suzdal, Ivanovo, Kostroma, Yaroslavl, Rostov, Pereslavl-Zalessky e Sergiev-Posad. Facevano parte dell’antica Rus’ di Kiev, il primo Stato organizzato slavo-orientale, ndr). Ma operavamo anche su Armenia, Georgia, Polonia, Romania e Repubbliche Baltiche. Tutte destinazioni divenute oggi off-limits.
E quindi ci si rifugerà ancor di più sul turismo religioso in Italia, che già rappresenta il 2-3% del totale delle presenze.
È prevedibile. Noi lavoriamo parecchio su Roma, ad esempio per le udienze del mercoledì, su Loreto, Assisi, San Giovanni Rotondo. Ma proponiamo anche viaggi-cultura in Sicilia, alle Eolie, in Salento, a Matera, in Calabria, e stiamo riproponendo anche Marche e Molise. Sono viaggi frequentati per lo più da italiani, con un’età media dai 45 in su, più donne che uomini. Ma il “pellegrino” di oggi è ben diverso da quello di un tempo: si tratta di una persona informata, che vuole conoscere e capire.
Il turismo religioso è considerato di nicchia, ma rivalutato per le sue enormi potenzialità di diversificazione e destagionalizzazione.
Dipende molto dalle destinazioni. Se per la Terra Santa sono consigliabili viaggi non nei mesi centrali dell’estate, quelli solitamente scelti per la vacanza, per Lourdes il discorso cambia. Ma dipende anche dalle disponibilità economiche dei viaggiatori: se si può contare su budget limitati è evidente che il viaggio deve coincidere con la vacanza, per lo più estiva. Chi invece può permettersi spese maggiori può optare per un viaggio al di fuori delle date più affollate.
(Alberto Beggiolini)
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