Ogni cittadino iscritto al Servizio sanitario nazionale ha (avrebbe…) diritto a un medico di medicina generale, recita il sito del ministero della Salute. Ma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, lancia da tempo l’allarme: ne mancano quasi 2.900 ed entro il 2025 ne perderemo oltre 3.400. “Il 42,1% dei medici supera il tetto massimo di 1.500 pazienti, riducendo la qualità dell’assistenza: l’aumento dell’età pensionabile e del numero di assistiti nascondono la polvere sotto il tappeto”. Mancano medici a casa, insomma, ma in vacanza no. Almeno nei resort di TH Group, che riesce a garantire soggiorni più sicuri grazie alla collaborazione con la Medical Service Srl del dottore Mauro Ferrari.



Com’è iniziata, dottore?

Quasi per caso, circa trent’anni fa, in maniera, per così dire, goliardica, tra colleghi che si stavano dedicando alle visite per i brevetti sub. Subito dopo arrivò la collaborazione con il Club Vacanze, per l’assistenza in tre resorts alle Maldive, dove soggiornavano quasi esclusivamente vacanzieri italiani, assistiti da uno staff altrettanto italiano. Poi ho gestito il servizio medico per I Viaggi del Ventaglio, in più di venti villaggi in tutto il mondo, pianificando e organizzando la presenza costante di un medico italiano all’interno della struttura alberghiera. Finita l’esperienza fortemente voluta dal fondatore dei VdV, Bruno Colombo, fui contattato da molti direttori di strutture e manager di catene, come Delphina. Nel frattempo i vincoli gestionali sono cambiati e anche noi abbiamo dovuto darci una struttura organizzata. Dal 2010 sono amministratore unico della Medical Service Genova, una Srl.



Come funziona esattamente la sua società?

Medical Service è strutturata come società di servizi dedicati al turismo e propone ai resort diverse forme di collaborazione: servizio medico interno, servizio medico a chiamata, servizio medico esterno, rete di specialisti e strutture sanitarie in loco, paramedici ecc. Siamo i leader in campo sanitario nel mondo del turismo, ma stiamo lavorando per ampliare la nostra attività di nuovi servizi e collaborazioni anche in altri settori.

Bene, ma qual è il meccanismo, la relazione tra i medici e i resort?

Noi garantiamo a costo zero un servizio interno alla struttura. Ai medici che si iscrivono al nostro servizio proponiamo un periodo di vacanza (vitto e alloggio), per sé e per i propri familiari in cambio di una certa disponibilità professionale per gli ospiti e i dipendenti della struttura scelta. Oggi disponiamo di un database di circa 1.800 medici esperti in medicina generale o ospedalieri specialisti in Pronto soccorso, con brevetto BLSD (basic life support defibrillator) e provvisti di assicurazione RC (noi poi ne stipuliamo una supplementare). Medical Service si assume la responsabilità del servizio medico per la selezione e la formazione dei medici, la pianificazione del calendario dei turni e l’organizzazione del viaggio. La nostra offerta standard con medico interno alla struttura, sia in Italia che all’estero, prevede la valutazione in loco del locale adibito a studio medico, la gestione del suo allestimento, la gestione del magazzino farmaci (ci occupiamo dell’elenco delle necessità di medicinali e di presìdi sanitari), due ore di ambulatorio gratuito giornaliero per clienti e dipendenti, la reperibilità per emergenze, la creazione di una rete prossimale di specialisti. E tuteliamo il resort nelle problematiche medico-legali associate a infortuni e malattie, nella gestione dei dati sanitari sensibili in tema di privacy e nelle situazioni di emergenza sanitaria.



Come il Covid, immagino…

Esatto. Avevamo organizzato nei resort dei locali adibiti ai prelievi per i tamponi, con personale opportunamente protetto. Se i risultati erano positivi, i test venivano poi reinviati alle strutture regionali per la convalida. Nel caso, isolavamo i contagi e proteggevamo i nuclei familiari e i dipendenti delle strutture. La scorsa estate abbiamo gestito 83 casi sospetti, 152 emergenze gravi, circa 7 mila visite, in tutta sicurezza, ed evitando sempre la chiusura dei resort.

In quest’estate 2023 in quanti resort prestate la vostra collaborazione?

Il nostro servizio medico attualmente si svolge in 22 strutture di TH Group (in due con grande affluenza di bambini garantiamo anche la presenza di uno specialista pediatra) e in altri cinque resort. Abbiamo dovuto rinunciare a molte altre collaborazioni per la scarsa attitudine svelatasi da quelle gestioni che pur ci avevano contattato, ma che poi s’erano rivelate poco attente al rapporto tra le direzioni dei resort e i medici. Per funzionare al meglio, invece, il rapporto deve essere sincero, basato sul riconoscere la valenza del servizio offerto, che a tutti gli effetti può rivelarsi un vero atout per crescere la reputazione della struttura, come accade in TH, un gruppo che si distingue per l’estrema attenzione volta agli ospiti ma anche al proprio personale. E non solo a parole, ma nei fatti, come dimostra la nostra stessa collaborazione.

Nel tempo, avrete dovuto risolvere casi anche complicati…

Non si poteva sperare di non dover affrontare casi critici. L’ultimo in ordine di tempo è stato al Planibel di La Thuile, in Val d’Aosta, dove una nostra dottoressa anestesista ha soccorso un disabile adulto che stava avendo un soffocamento da cibo. Le manovre standard non avevano avuto successo, ma con altre tecniche la dottoressa è riuscita a superare la situazione, fino all’arrivo dell’elisoccorso. L’anno scorso, a Ortano, sull’isola d’Elba, abbiamo affrontato un grave shock anafilattico, con il soggetto vittima di soffocamento per l’enorme ingrossamento della glottide. Salvato. O in Sicilia, dove siamo riusciti a stabilizzare un infartuato. Sono tutte esperienze che hanno finito col rafforzare il rapporto di collaborazione medico-struttura, tanto da creare vere amicizie.

(Alberto Beggiolini)

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