Sarà un caso, ma il crollo del Pil annunciato dal governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco coincide drammaticamente con il valore del settore turismo: entrambi al 13%. Ora, è evidente che il Governatore (che ha dedicato proprio al turismo un passaggio della sua relazione annuale, dicendo che si tratta di un settore bruscamente arrestato, ma che serve preservare) non preveda il tonfo solo a carico del turismo. Ma non si sbaglia di molto ritenendo la percentuale di diminuzione del comparto intorno al 75%, e quindi, se le previsioni saranno confermate, il 9,75% di quel 13% di Pil lo pagherebbe alla fine proprio il turismo.
I più ottimisti parlano “solo” del 71%, numero che in Veneto però è già tacciato di maledizione, visto che proprio 71 (milioni) sono state l’anno scorso le presenze turistiche, primato italiano. Brutto affare. In più, sta emergendo chiaramente l’inadeguatezza o quantomeno la fragilità delle contromisure messe in campo dal Governo. Praticamente è un coro unanime quello che s’alza dalle associazioni di categoria.
Per Assoturismo “la tax credit così com’è non funzionerà. È un meccanismo troppo complesso, e sembra più un intervento sociale che una reale leva per le imprese”. Di segno identico Confindustria alberghi, che stigmatizza come l’80% dello stesso bonus vacanze ricada sulle spalle degli operatori, tenuti ad anticipi su una cassa che resta vuota. Federturismo avvisa di 580 mila posti di lavoro, diretti e indotti, a serio rischio, e continua a chiedere quel fondo speciale per il turismo che fin dall’inizio della pandemia qualcuno aveva cominciato a evocare. Il panorama è abbastanza disastroso: Federalberghi Roma avvisa che 9 hotel di lusso su 10 sono chiusi, non si sa bene fino a quando. Situazione simile praticamente in tutte le grandi città e anche nelle più piccole città d’arte d’Italia.
Come se ne uscirà? Gli esperti sembrano concordare nella formula Fisp, ossia formazione, innovazione, sostenibilità, provvidenze. Dove per provvidenze si intende soprattutto quel fondo straordinario per il turismo che da tempo si auspica il settore, oltre alla rapidità per le altre misure di sgravi fiscali; per sostenibilità la nuova filosofia che deve caratterizzare il turismo post-Covid, meno overtourism e più green, meno mordi & fuggi e più attenzioni all’ambiente; per innovazione l’adozione di tutte quelle tecnologie già disponibili per modernizzare l’intera filiera, ad esempio i check in/out da remoto o le prenotazioni di tavoli e menù tramite web, in modo da rendere superflui i continui contatti con reception e personale. Personale che, infine, insieme agli imprenditori del settore, sarà il soggetto chiamato a un salto formativo importante, necessario per gestire le nuove modalità imposte dalla ripresa.
Proprio alla formazione è dedicato il percorso della nuova Scuola italiana di Ospitalità, che sta nascendo al Lido di Venezia grazie alla collaborazione tra Cassa depositi e prestiti, Università Ca’ Foscari e TH Resorts. In attesa del taglio del nastro “fisico” della Scuola, se ne è già tagliato uno virtuale, con le modalità imposte dal distanziamento e su temi legati proprio al futuro del turismo prossimo venturo, l’industria che più di molte altre sta pagando il prezzo della pandemia e che è tenuta a confrontarsi con stili di vita e percorsi di sicurezza ben diversi da “prima”. Sono iniziati la scorsa settimana i corsi dedicati a operatori del settore e studenti che la Scuola ha varato in collaborazione con la Challenge School di Ca’ Foscari, Cdp e TH. Sette corsi gratuiti e interattivi, a distanza, webinar insomma, la metodologia divenuta ormai consuetudine per imprese e università (iscrizione dal sito scuolaitalianadiospitalita.it).
Il calendario proseguirà il 3 giugno con l’evento live “La dialettica fra piattaforme digitali e imprese del settore turistico” (a cura di Giulio Contini, con Avv. Dino Dima, Partner presso Curtis, Mallet-Prevost, Colt & Mosle LLP e Filippo Maria Renga, Direttore dell’Osservatorio Digital Innovation del Politecnico); l’8 “Ristorazione alla ricerca di nuovi servizi” (a cura di Giulio Contini, con Lluis Codò, professore di F&B Management alla EUHT StPOL, Barcelona and CEO of Horeca Solution); il 15 “Business RE-START” (a cura di Giulio Contini, con Gaetano Casertano, CEO TH Resorts, docente di Real Estate Finance Luiss Guido Carli); e infine il 17 “Salute, comunicazione ed experience” (a cura di Francesca Trevisi, trainer di Public Speaking e Comunicazione efficace, Coach di TEDx, Coach PNL certificata).