All’anagrafe dell’epoca risultava Marie-Henri Beyle, di professione scrittore. Al secolo era semplicemente Stendhal, nato a Grenoble e morto a Parigi nel 1842, ma vissuto a lungo in Italia (un po’ ovunque, ma soprattutto tra Milano, Civitavecchia e Roma), Paese che amava e che percorse da nord a sud, tanto da dedicargli alcuni libri di viaggi, praticamente antesignani nobili delle guide Lonely Planet. Oggi “Stendhal” è però anche il nome scelto per una piattaforma digitale che aiuta e guida la programmazione turistica grazie all’analisi predittiva.
La novità è targata Isnart (l’Istituto nazionale ricerche turistiche che fa parte del sistema Unioncamere) e potenziata dall’intelligenza artificiale: la piattaforma consente di accedere in modo intuitivo e flessibile a un bacino di circa 45 milioni di dati aggiornati provenienti da varie fonti statistiche (Istat, Eurostat e Infocamere), oltre a fonti quantitative messe a disposizione in modalità open. Un patrimonio che alimenta il Data Explorer, funzionalità di Stendhal che potenzia e accelera l’osservazione dei fenomeni turistici. Un unico consistente data lake che, integrato con 4 milioni di recensioni e 376 mila informazioni derivate dai media e attraverso l’analisi di 86 variabili diverse, permette di analizzare tutte le destinazioni turistiche.
“Fin dalla sua fondazione, l’Istituto ha operato per affermare il concetto di un turismo data driven – ha dichiarato la presidente di Isnart Loretta Credaro – ed è da questo impegno che è nata la data platform Stendhal, così chiamata in onore dell’uomo che, da infaticabile viaggiatore, inventò il turismo. Il nostro Stendhal viaggia in un tempo nel quale ogni azione produce informazioni che diventano elementi di analisi dei comportamenti turistici. Un ecosistema digitale che, avvalendosi delle opportunità offerte dall’Intelligenza Artificiale e dal Machine learning, orienta l’osservazione, l’analisi e le strategie a favore dello sviluppo delle destinazioni turistiche che sono uno dei grandi patrimoni del nostro Paese”.
Sono già oltre 200 le destinazioni mappate dalla piattaforma. Data for Destination è la funzionalità della piattaforma capace di offrire la lettura e l’analisi delle destinazioni turistiche da quattro punti di vista differenti, ma contestuali e integrati: Assessment, che indica il posizionamento competitivo della destinazione secondo un set di dati statistici; Sentiment, che restituisce la percezione dei turisti nel corso della vacanza secondo un set di dati dinamici non strutturati; Sustainability, che valuta l’impatto del fenomeno turistico secondo la componente economica, sociale e ambientale secondo un set di dati statistici; Branding, che valuta la forza e l’attrattività del brand di una destinazione turistica secondo un set di dati dinamici provenienti dai media.
Focus, questi, che permettono di interpretare in modo prospettico e continuativo il territorio oggetto di analisi, in modo da orientare le politiche pubbliche e far coincidere lo sviluppo turistico con quello territoriale.
La piattaforma si rivolge agli operatori istituzionali ed economici della programmazione turistica, che vi possono accedere attraverso la rete camerale, e permette loro di orientare l’osservazione ed elaborare strategie per lo sviluppo delle destinazioni basate sull’analisi di caratteristiche quali presenza di alberghi, ristoranti e altri servizi ricettivi. Le analisi predittive che ne derivano sono in grado di indicare il futuro del turismo, consentendo scelte funzionali alla migliore gestione dei flussi, valorizzando la fruibilità dei servizi presenti nelle singole destinazioni e garantendo una progettazione turistica armonica e coerente con le vocazioni dei territori. Ma la piattaforma offre anche ulteriori strumenti di osservazione integrati per una lettura ancora più puntuale e performante: la Location Intelligence, che consente l’analisi di big data secondo criteri spaziali e cronologici, stratificando le informazioni su una mappa che abilita una profilazione anagrafica e comportamentale del flusso turistico, e la Transaction Data Analysis, che analizza i big data derivanti dalle transazioni economiche fino a una granularità che si spinge oltre il livello comunale fino ai quartieri cittadini e al codice postale dando conto della profilazione economica.
La piattaforma Stendhal, insomma, rende possibile la comparazione dei dati tra più destinazioni e permette di intercettare punti di forza e criticità di ogni singola località. In quest’ottica la capacità di programmazione si rafforza ulteriormente, integrando e potenziando l’analisi quantitativa e qualitativa, permettendo ai professionisti del settore di operare una pianificazione puntuale sulla base di conoscenze verificate.
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