Com’era prevedibile, il bilancio del primo, difficile anno del ministero del Turismo ha scatenato le repliche bellicose del segmento della lunga filiera del turismo italiano uscito più malconcio dalla pandemia, quello di tour operator e delle agenzie di viaggio. In una lettera aperta, ASTOI Confindustria Viaggi, AIDIT Federturismo Confindustria, ASSOVIAGGI Confesercenti, FIAVET Confcommercio e MAAVI Conflavoro PMI tornano a ribadire l’insufficienza delle risorse e a evidenziare la lentezza nell’attuazione dei relativi provvedimenti.
“Com’è noto – scrivono le rappresentanze – nonostante alcuni segnali di ripresa della domanda nei primi mesi di quest’anno, anche grazie al superamento del divieto di viaggiare verso i Paesi extra Ue, le imprese del Turismo Organizzato permangono in una situazione di estrema difficoltà, aggravata dal recente conflitto russo-ucraino. L’incertezza determinata dalla situazione contingente, un diffuso clima di sfiducia dei consumatori e la diminuita capacità di spesa degli italiani, come si evince dai recenti comunicati di Bankitalia e Istat, sta determinando un forte rallentamento delle prenotazioni e ha riportato il comparto in uno stato di grave sofferenza. Le risorse stanziate dal precedente Governo Conte per ristorare le perdite del 2020 non sono state seguite da altri interventi della stessa portata da parte del Governo Draghi, rendendo impossibile traghettare le imprese oltre la crisi. Il rifinanziamento del Fondo Unico per il turismo che ha riservato a tour operator e agenzie di viaggio solo 39,3 milioni per coprire le perdite di fatturato del 2021 può considerarsi, infatti, meno di un palliativo. Il comparto nel 2021 ha perso 11 miliardi di euro e necessita di interventi seri ed efficaci”.
TO e agenzie attendono ancora i provvedimenti attuativi sia per la distribuzione di tali ultime risorse, sia per l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali per il periodo aprile-agosto 2022. A ciò si aggiunga la destinazione dell’avanzo legato al tax credit digitalizzazione per TO e agenzie all’incremento della misura in favore delle strutture ricettive: un provvedimento che va a sottrarre le già limitate risorse alle imprese del comparto. E sugli ammortizzatori sociali, si evidenziano poi i gravissimi ritardi nell’approvazione delle richieste e nell’erogazione delle prestazioni da parte dell’Inps.
“Resta aperto – aggiungono le associazioni – anche il tema del rimborso dei voucher, che sino ad oggi è stato prorogato fino a 30 mesi dalla sua emissione, ma che presto darà luogo alla restituzione degli importi ai consumatori, gravando il settore di una insopportabile tensione finanziaria con conseguenze imprevedibili. Più volte le associazioni avevano richiesto l’istituzione di un sistema di finanziamento a tasso zero, così come fatto da alcuni Paesi europei, per consentire ai consumatori di rientrare in possesso delle somme versate e alle imprese di avere un lasso di tempo più agevole per ricostituire la cassa e restituire il finanziamento statale, richieste cadute nel vuoto. Si comprende che oggi alcuni temi seri e imprevedibili – come il conflitto russo-ucraino e l’aumento del costo delle materie energetiche – abbiano sorpassato queste istanze nell’ordine delle priorità, ma, al contempo, leggere che il ministero del Turismo abbia assolto a tutte le esigenze del comparto appare quanto meno fuori luogo”.
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