Il 15,9% in più rispetto al 2022. È il balzo realizzato nel 2023 dal business travel, il viaggio d’affari, secondo i dati del Business travel trend, realizzato dal gruppo Uvet (polo italiano del turismo, player della fornitura di servizi e soluzioni innovative per viaggi, mobility management ed eventi) con il Centro Studi Promotor (CSP) attraverso un campione rappresentativo delle più importanti aziende che operano nei più svariati settori dell’economia italiana. Nel dettaglio: flight +14,3%, hotel +12,3%, rail +23,1%, carrental +12,5%.
Sempre su base annua, il comparto hotel ha chiuso il 2023 con un progressivo in valore di 102 (84 nel 2022), il segmento rail a 63 (54 nel 2022), la parte dei voli aerei 76 (64 nel 2022) e il carrental a 116, un punto superiore rispetto all’anno precedente. La spesa media progressiva registra un aumento sia nel settore hotel che nella parte aerea, un lieve calo invece per quanto riguarda il carrental e il rail.
Infine, la spesa media di dicembre segna un aumento significativo (140) rispetto al mese precedente. A dicembre, in termini di valore, restano elevati il BTT del carrental (120) e quello relativo all’hotellerie (118). Treni e voli mostrano rispettivamente un indice 57 e 69.
L’indice BTT di Uvet si rapporta alla corrispondente estrazione dati del 2019, considerando quest’ultima sempre a base 100. L’attribuzione 100 ai dati 2019 rappresenta un punto di partenza convenzionale, una sorta di unità di misura che BTT adotta per esprimere gli andamenti mensili attuali e per il prossimo futuro. “L’indicazione periodica di questo indice, nel tempo – sostiene Uvet -, si prefissa di delineare un trend strettamente correlato all’andamento dell’economia. Il BTT è quindi l’espressione di sintesi di un comportamento rispetto a una scala che per convenzione è stata costruita sui dati del periodo pre pandemia e all’interno di un cluster omogeneo e altamente rappresentativo”.
Il BTT dell’ultimo triennio mostra chiaramente la dimensione dell’impatto dovuto alla crisi pandemica. Le transazioni nel 2021 e 2022 hanno generato un indice 31 e 33. Ulteriormente aggravato nel 2020 nell’indice del valore globale di spesa. I prezzi medi sono quindi cresciuti sensibilmente nel 2022 (valore 127) per il triplice effetto dell’incremento della domanda nella seconda metà dell’anno, dell’inflazione e dei costi energetici, nonché della congestione dell’offerta specialmente nel comparto aereo. “Tutti gli indici derivano da un campione estremamente significativo ma, soprattutto, omogeneo. In sintesi fanno parte dell’analisi un mix di aziende grandi, medie e piccole che si sono costantemente avvalse dei servizi Uvet-GBT negli anni 2019-2023. Gli indici scaturiscono dall’analisi in volume e valore, nazionale e internazionale, del trasporto aereo e ferroviario, dei pernottamenti alberghieri e noleggio autovetture. Il campione esclude le variabili aziendali come ad esempio di crescita dovuta all’acquisizione di nuovi clienti o business. Per tale ragione il Business Travel Trend non mostra l’andamento di Uvet-GBT ma quello del Business Travel in generale”.
Un report Global Business Travel Survey (realizzato da SAP Concur, che ha coinvolto oltre 3.800 viaggiatori d’affari e 700 travel manager) aveva già predetto per il 2023 una ripresa dei viaggi d’affari, con un volume pari a quello del 2019, anche grazie al balzo del 73% avvenuto già nel 2022. Ma lo studio ha anche messo in luce i cambiamenti delle abitudini dei viaggiatori, che sono tornati a trasferte sempre più lunghe ma con minore frequenza, all’insegna dell’unione tra gli affari e la componente leisure. Il 67% dei viaggiatori business a livello globale (il 60% in Italia) conferma di essere disposto a spostarsi per lavoro nei prossimi 12 mesi. Quasi nove persone su dieci a livello globale, e il 72% in Italia, ritengono che il quadro di incertezza economica impatterà il settore del business travel. Il principale fattore di rischio è rappresentato dall’inflazione, che preoccupa in Italia il 24% degli intervistati, con il 32% che ritiene avrà un impatto diretto nella riduzione del budget destinato ai viaggi d’affari.
Secondo lo studio SAP la sostenibilità è un plus centrale: in Italia l’81% dei business travellers (89% a livello globale) adotterà azioni per ridurre la propria impronta ambientale e il 28% si aspetta che le imprese offrano la possibilità di compiere scelte di viaggio più sostenibili. Un terzo dei travel manager a livello globale (37%) sostiene che la ricerca di opzioni di viaggio più sostenibili dal punto di vista ambientale renderà il loro ruolo più impegnativo nei prossimi 12 mesi.
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