Padova, alla scoperta della Città del Santo: uno dei più bei centri della penisola italiana non solo dal punto di vista artistico e in quanto polo culturale ma pure della sua antica storia potrebbe l’anno prossimo avvalersi del prestigioso riconoscimenti di Sito Unesco: infatti nel 2020 si saprà se la Città del Santo, vale a dire Sant’Antonio, riuscirà a coronare il sogno portato avanti da un po’ di tempo dal progetto Urbs Picta che punta a raccontare il capoluogo del Veneto attraverso otto luoghi imprescindibili da visitare per chiunque non la conosca. Otto luoghi che formano un itinerario ideale nel corso della sua storia secolare e che al contempo consentono di scoprire anche percorsi alternativi di una città che è stata in grado di unire la tradizione alla modernità e diventando così non solo uno dei centri universitari più antichi ma anche un polo di attrazione per le nuove generazioni a scapito di altre piazze della penisola anche più rinomate.



L’ITINERARIO TRA LE MERAVIGLIE DI PADOVA

E in questo itinerario tra le meraviglie architettoniche e artistiche di Padova, attraverso cui si articola la narrazione del progetto Urbs Picta, si può partire dal bellissimo Prato della Valle, punto nevralgico della città che non è solo la piazza locale più grande ma anche una delle maggiori d’Europa coi suoi quasi 89mila metri quadri: da qui a piedi si raggiunge praticamente ognuno dei luoghi di interesse e in particolare la rinomata Cappella degli Scrovegni che nel dossier presentato al Comitato per il Patrimonio Mondiale dell’Unesco è la punta di diamante. Qui è possibile ammirare l’immenso lavoro di Giotto con soprattutto le scene tratte dalla vita di Cristo e della Vergine e il Giudizio Universale. Sempre a proposito di cappelle, merita una visita anche la Chiesa cosiddetta degli Eremitani (Filippo e Giacomo) come anche però, sempre nell’itinerario di cui sopra, la Reggia Carrarese con la sua loggia che si è conservata fino ai giorni nostri e che anch’essa successivamente è divenuta una cappella. Da lì, ovviamente si arriva a uno dei ‘must’, vale a dire la Basilica del Santo, meta di pellegrinaggio da parte di milioni di persone assieme anche al Convento e in cui è custodita la tomba di Sant’Antonio: oltre agli splendidi affreschi trecenteschi vanno menzionati anche i vari chiostri.

DA PIAZZA DELLE ERBE A QUELLA DEL DUOMO

Infine, l’itinerario attraverso le bellezze architettoniche di Padova prosegue verso il cuore del centro patavino e più precisamente in Piazza delle Erbe dove si trova il Palazzo della Ragione che un tempo ospitava i tribunali di Padova e di cui ancora oggi si può ammirare il salone pensile più grande d’Europa. Qui vi si trovava anche un importante ciclo di opere del succitato Giotto che però è andato distrutto durante quel grande incendio che le cronache datano nel 1420. E dopo una sosta allo storico Caffè Pedrocchi, tappa obbligata non solo per i padovani doc ma anche per i turisti (e sul quale aneddoti e leggende si sprecano) ci si può dirigere verso la Piazza del Duomo dove il progetto Urbs Picta ha individuato il Battistero della Cattedrale quale luogo simbolo di questo percorso e in cui è possibile vedere rappresentate delle scene tratte dal Vecchio e Nuovo Testamento.

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