Ferrara, la “città delle biciclette” ma anche una delle capitali più rinomate del Rinascimento italiano: il centro dell’Emilia-Romagna e che nel periodo degli Estensi fu anche la capitale dell’omonimo Ducato è uno di quei luoghi in Italia dove ancora tutto è rimasto a misura d’uomo e anche per questo il miglior modo per ‘raccontarla’ è quello di inforcare una bicicletta e percorrerne il centro storico, ancora oggi tanto ben conservato e pieno di meraviglie da portare la commissione dell’Unesco a nominare Ferrara quale Patrimonio dell’Umanità. E nelle stradine, tra le storie e le leggende che sono sorte attorno alla corte degli Estensi, una delle più illuminate di quel periodo irripetibili, e le opere di due artisti ferraresi che (seppure in secoli diversi) hanno dato lustro alla città quali Ludovico Ariosto e più recentemente Giorgio Bassani, c’è davvero da perdersi e per visitare tutti gli angoli di un centro che conserva ancora il suo sapore medievale pur avendo saputo rinnovarsi non basta un solo weekend.
LA CITTA’ PATRIMONIO UNESCO DAL 1995
Ferrara, città antica e allo stesso modo magica, capace di conservarsi per diversi secoli nella ‘forma’ che nel Quattrocento volle il duca Ercole I d’Este affidando il progetto all’architetto Biagio Rossetti: anche per questo motivo, nel lontano 1995, l’Unesco decise di attribuire il prestigioso riconoscimento alla città emiliana che da alcuni è definita quasi una sorta di comune ideale dal momento che un suo ideale tour può essere fatto a piedi o meglio ancora con la bicicletta che da queste parti è una vera istituzione. Infatti a Ferrara le due ruote non sono un semplice mezzo di locomozione ma un modo di essere: sono quasi 90 infatti i chilometri di piste ciclabili per un totale di 120mila biciclette che, secondo alcuni recenti dati, ‘monopolizzano’ quasi il 25% degli spostamenti dei cittadini estensi. Non a caso il suo centro storico è chiuso al traffico e le cosiddette “greenways” percorrono non solo il cuore di Ferrara ma pure i percorsi fino al Delta del Po che al pari del centro urbano è stato riconosciuto anch’esso Patrimonio dell’Umanità.
IL PERCORSO DELLE MURA E GLI ECHI ESTENSI
Ma cosa vedere a Ferrara, magari se si ha a disposizione un weekend e si vuole visitarla in tutta tranquillità? Come consigliano molti, l’itinerario più gettonato è quello delle mura cittadine, quasi 9 chilometri di mattoni rossi che sono la testimonianza dell’antico sistema di difesa del cuore di Ferrara e che oggi sono un percorso pedonale o ciclabile all’ombra dei platani. Dal punto di vista architettonico e artistico, la città un tempo sede del Ducato ha tra le sue perle ovviamente il Castello Estense, la cui edificazione risale al 1385 e che col tempo divenne un palazzo residenziale: oggi il pubblico può visitarne alcune suggestive sale quali quella delle Geografie oltre al Camerino dei Baccanali. Ma una puntatina a Ferrara non può prescindere da una visita anche a Palazzo Schifanoia e che serviva appunto ai nobili locali per ‘schivare la noia’ e che al suo interno conserva uno dei cicli di affreschi più importanti del Rinascimento. Non vanno assolutamente dimenticati però la Cattedrale di San Giorgio e il Palazzo dei Diamanti: la prima, un mix di stile gotico e romanico, è caratterizzata dalla sua facciata di marmo bianco e ha una struttura a tre cuspidi mentre il secondo ha le facciate ricoperte di migliaia di bugne di marmo (quasi 9000) che contribuiscono a darne il nome e che oggi è adibito a ospitare le sale della Pinacoteca Nazionale.