Craco, un paese fantasma in provincia di Matera. Si trova infatti in Basilicata, in provincia di quella che quest’anno è la Capitale Europea della Cultura 2019, uno dei più celebri borghi fantasma al mondo tanto che non solo soprattutto all’estero questo piccolo centro, oramai disabitato dagli Anni Settanta, è diventato una meta di culto ma la stessa pagina italiana di Wikipedia lo elegge a simbolo di quei luoghi in cui da tempo non vi sono più presenze umane e la storia sembra essersi fermata, in un’atmosfera a metà tra il magico e lo spettrale. Tuttavia, negli ultimi tempi qualcosa sembra cambiato dato che si sta cercando, anche grazie al traino turistico sempre maggiore che coinvolge questa regione, di rinverdire i fasti di quella che è conosciuta come Craco Vecchia (e che differisce da Craco Peschiera, dove gli abitanti si trasferirono successivamente in massa) e di farlo in qualche modo “rivivere”.
CRACO, L’ULTIMO BORGO FANTASMA
La storia di questo piccolo borgo lucano in realtà ricalca quella di tantissimi altri paesi della zona sull’Appennino se non che, a seguito di una frana disastrosa avvenuta nel 1963 e a una serie di smottamenti, la popolazione locale dovette essere evacuata: all’epoca Craco contava 2000 anime, costrette a lasciare la loro casa forse per via di alcuni lavori di ristrutturazione eseguiti male a carico della rete idrica e delle fogne. Ogni tentativo di ripopolare il borgo andò a vuoto dopo che nel 1972 un’alluvione diede il colpo di grazia al centro abitato, seguita poi dal terribile terremoto che colpì queste zone nel 1980. Tuttavia oggi pare che il paese non frani più e sia diventato stabile ma nel frattempo si è trasformato in un comune fantasma e parte del suo fascino, oltre che della notorietà acquisita anche al di fuori dei confini nazionali, è dovuta all’aura di mistero che oramai avvolge Craco e alla desolazione, rotta solamente dalle visite rigorosamente guidate (l’accetto libero è vietato) e da alcune capre che si aggirano nelle vicinanze.
IL LEGAME COL GRANDE CINEMA
Ma a scoprire ante litteram Craco in tempi non proprio recenti è stato ancora una volta il cinema: come è noto, negli ultimi quarant’anni sono state diverse le produzioni cinematografiche che hanno puntato l’obbiettivo sulla Basilicata e in particolare su Matera che col suo scenario dei Sassi è spesso diventata il background di film sulla vita di Cristo. Ma anche questo borgo della provincia, coi suoi scenari lunari per via delle rocce aride e dei calanchi, ha ispirato più di qualche regista, a partire da Francesco Rosi che qui vi girò alcune scende di “Cristo si è fermato a Eboli”, tratto dall’omonimo libro di Carlo Levi, e con una foto di Craco che fu usata per a locandina. Oltre a diversi cortometraggi, invece, ai giorni nostri hanno girato a Craco anche Mel Gibson per il finale di “The Passion” e Rocco Papaleo per il suo “Basilicata Coast to Coast” mentre un’altra pellicola horror ambientata nel borgo non è ancora mai stata distribuita nelle sale italiane.