Pitigliano, il paese arroccato su una rupe di tufo: si trova in Toscana, e più precisamente in provincia di Grosseto, quello che è stato unanimemente definito come uno dei borghi più belli d’Italia e che, al pari di tanti altri piccoli comuni come questo, fa parte di quell’immensa costellazione di piccole gemme che l’entroterra della nostra penisola propone. Conosciuto infatti come una sorta di “piccola Gerusalemme” (per via della forte presenza, nel corso della storia e anche ai giorni nostri, di una piccola comunità ebraica che ha anche una propria sinagoga in cui riunirsi), Pitigliano è un paesino di meno di 4000 anime situato, su una collina a 313 metri sul livello del mare, nella zona meridionale della provincia grossetana. E uno dei motivi di fascino risiede proprio nella sua ubicazione, con le sue caratteristiche casette che sono arroccate su una rupe come può notare il visitatore che raggiunga Pitigliano dalla Strada Statale 74, ovvero la Maremmana.



PITIGLIANO, ABBARBICATO SU UNA RUPE DI TUFO

Infatti, una delle prime immagini che restano negli occhi e nella memoria se si decide di scoprire questo piccolo borgo toscano è soprattutto lo sperone di tufo su cui sorge Pitigliano stesso: le casette sono state edificate praticamente a strapiombo e come accade per molti di questi paesini disseminati lungo lo Stivale, è soprattutto di sera e ancora meglio in inverno (durante il periodo natalizio) che danno il meglio di sé e offrono una veduta mozzafiato che di fatto rende possibile un piccolo viaggio a ritroso nel tempo. Anche per questo motivo, Pitigliano è sicuramente uno dei centri maggiormente “scenografici” dell’intera regione, specie quando il sole è alle spalle e la rupe assieme alle case acquistano dei colori che hanno del sovrannaturale: per quanto riguarda la storia del paesino, è interessante sottolineare soprattutto la presenza etrusca (testimoniata dalle numerose necropoli che sorgono nei dintorni ma anche dai blocchi di tufo delle mura) a partire dall’VIII secolo avanti Cristo. Successivamente, in epoca medievale, il borgo divenne uno dei feudi degli Aldobrandeschi e poi divenne parte della Contea omonima degli Orsini Pitigliano per poi passare infine sotto la corte dei Medici.

IL CENTRO STORICO E IL GHETTO EBRAICO

Tornando ai giorni nostri da vedere assolutamente a Pitigliano sono le grotte scavate nel tufo della rupe, oltre ai burroni che lo circondano su tre lati: nel centro storico invece degna di nota è la Chiesa della Madonna delle Grazie, e le viuzze interne che portano ai bastioni della antica cittadella. Inoltre esistono ancora tracce dell’antico acquedotto che è formato da due grandi archi che a loro volta sono sorretti da un pilastro in tufo. Consigliata al visitatore è anche una capatina nella piazza della Repubblica con le sue tre fontane (collegate al suddetto acquedotto) e anche i due musei del borgo, il Civico Archeologico e quello di Palazzo Orsini. Infine, vista la tradizione che ospita da tempo immemore, in centro va visitato il ghetto che ospitava tutte le famiglie espulse dallo Stato pontificio nel 1569 e che portò proprio a Pitigliano a far nascere una delle comunità più popolose della regione, tanto che fuori dal centro abitato esiste anche un cimitero ebraico.

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