Il Giardino dei Tarocchi a Capalbio: si trova in provincia di Grosseto, nel cuore della Tuscia e dunque in una zona a cavallo tra la Toscana e il Lazio, uno de posti più affascinanti ma allo stesso tempo non così conosciuti come meritano della penisola italiana. Infatti in questo giardino quasi magico si trovano delle bizzarre quanto imponenti sculture e opere d’arte ispirate proprio alle 22 carte degli arcani: nei pressi di Capalbio, in località Garavicchio, infatti sorge questo luogo progettato a suo tempo da Niki de Saint Phalle, artista franco-statunitense che assieme ad altri colleghi di fama internazionale, e ispirata dal celeberrimo Parc Guelle che si trova a Barcellona, ha dato vita a questa “foresta” di statue in vetro, acciaio e porcellana proprio sulle colline della Maremma e che trattato in maniera estesa dell’affascinante tema dei tarocchi, declinandolo nelle forme più colorate e strambe.
IL GIARDINO DEI TAROCCHI A CAPALBIO
Nel Giardino di Tarocchi di Capalbio infatti si trova uno dei parchi italiani più curiosi e affascinanti che, come detto, nasce da una idea di Niki de Saint Phalle e fu aperto nell’oramai lontano 1998: il giardino al momento si estende su una superficie di questi 2 ettari la il carattere suggestivo di questo luogo è dato dalle statue (alcune delle quali alte anche 15 metri) che portano letteralmente in scena i 22 arcani dei tarocchi e che in alcuni casi sono realizzate con specchi, vetri e anche ceramiche variamente colorate che danno all’ambiente un’atmosfera da favola. Visitare infatti questi giganti colorati è come fare un salto indietro nel tempo, dove anzi pare che la storia si sia fermata per sortilegio: in alcuni angoli è abbastanza chiara anche l’influenza che sull’artista franco-statunitense ebbe il Parco dei Mostri di Bomarzo, basti pensare ad alcune creazioni e statue che sono veri e propri mosaici in verticale e che rappresentano i cosiddetti Arcani Maggiori. Si racconta inoltre che dando vita al Giardino dei Tarocchi di Capalbio la scultrice abbia di fatto realizzato uno dei suoi sogni da bambina.
ALL’INTERNO DEL PARCO INCANTATO
Per realizzare questa mastodontica opera, Niki de Saint Phalle vi si dedicò circa 17 anni, ausiliata come detto non solo da altri artisti importanti ma pure da operai specializzati che diedero vita a queste ciclopiche creazioni in vetro pregiato e ceramica. Va ricordato che nel Giardino dei Tarocchi di Capalbio il padiglione d’ingresso è opera di Mario Botta ed è costituito da una lunga muraglia in tufo che ha secondo molti una sorta di valore simbolico, vale a dire quello di un “passaggio dimensionale” che conduce il visitatore dal mondo reale a quello magico e arcano del parco stesso. Inoltre lungo il percorso del giardino sono notevoli anche le panchine ideate da Pierre Marie Le Jeune e che non rappresentano solo dei punti di sosta per il pubblico ma pure degli angoli privilegiati in cui fermarsi e adocchiare, magari fotografando, alcuni scorci particolari. Infine, un consiglio per il visitatore è quello di visitare l’imponente Albero della Vita che ha delle teste di serpente al posto dei rami e un tronco interamente ricoperto da iscrizioni dell’artista stessa.