The Dolder Grand, un hotel in cui sembra di aggirarsi tra una galleria d’arte e ammirando così alcune opere provenienti dalle collezioni private dei più importanti artisti contemporanei quali Andy Warhol. In quel di Zurigo, e più precisamente sullo Zurichberg, una delle colline della città svizzera, sorge questo albergo di lusso di circa 40mila metri quadrati che solo tre anni fa era stato nominato dalla guida gastronomica GaultMillau quale “Albergo dell’Anno 2015” e che sin dall’ingresso e dal desk al quale vengono accolti gli spesso munifici ospiti sembra già lanciare una dichiarazione di intenti. Infatti, più che in uno degli hotel maggiormente esclusivi d’Europa sembra di trovarsi in un museo o un vero e proprio pantheon dell’arte novecentesca, racchiuso in un edificio dallo stile architettonico di un castello ma la cui visione dal vivo è -come detto- riservata solo a pochi fortunati.



QUANDO L’HOTEL DIVENTA GALLERIA D’ARTE

Il The Dolder Grand hotel di Zurigo ha una storia che affonda le sue radici alla fine del XIX secolo: la struttura fu aperta nel 1899 come Grand Hotel Dolder e col passare del tempo, di pari passo con la crescita della sua popolarità, si sono susseguiti restauri e ampliamenti per questo “cinque stelle” che di fatto è una ex Kurhaus (ovvero una struttura termale e di cura che vanno per la maggiore nel centro Europa) che permette ai suoi ospiti, quando si affacciano dai balconi delle loro camere deluxe, di poter ammirare non solo lo spettacolo del lago del centro svizzero ma pure il panorama imponente della Alpi con le loro cime innevate. Ma, come detto, una delle peculiarità del The Dolder Grand (denominazione assunta solo di recente, nel 2008) non è solo la sua esclusività, le due imponenti ali aggiunte alla struttura dall’architetto britannico Norman Foster e lo chef stellato che dirige il “The Restaurant” ma soprattutto il fatto che qui l’arte si respira in ogni angolo, a partire dalla reception dove troneggia il “Big Retrospective Painting” di Andy Warhol.



LA RETROSPETTIVA DELLE OPERE DI WARHOL

E proprio a quella che è stata una delle figure predominanti della pop art è dedicata all’interno di The Dolder Grand una sontuosa retrospettiva: detto del dipinto di undici metri di lunghezza sito proprio alla reception di questo maestoso resort a ridosso delle Alpi, va ricordato che l’intera struttura opere di artisti del calibro di Ferdinand Hodler, Takashi Murakami, Niki de Saint Phalle ma anche di lavori di Keith Haring, Henry Moore, Mirò, Tamara de Lempicka, Salvador Dalì e il già citato Andy Warhol. Le opere infatti provengono dalla collezione privata di Urs Schwarzenback che rappresenta uno dei più importanti “serbatoi” dell’arte moderna e contemporanea. In totale si parla di oltre 100 opere che caratterizzano non solo i saloni ma pure i corridoi, la hall, i giardini e persino negli angoli più remoti dell’hotel è possibile rintracciare delle installazioni, in questo caso realizzate da Zaha Hadid e Anish Kapoor.

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