Al di là dei 29 brani in gara, il vero tormentone di Sanremo 2025 è la sigla “Tutta l’Italia“, ideata da Gabry Ponte e cantata da Andrea Bonomo. Il jingle ha collezionato più di un milione di streaming su Spotify, trasformandosi in un pezzo ormai capace di essere riconosciuto da milioni e milioni di persone. Come spiegato dallo stesso deejay, il brano è un mix tra il folklore italiano e il beat elettronico, dando vita ad un sound che spazia tra i generi e si adatta perfettamente ad un pubblico così vasto come quello di Sanremo.
Ma di cosa parla esattamente questa canzone? “Un twist inedito a un brano capace di dipingere immagini nostrane presenti nei cuori di tutti noi, che trasmettono l’essenza del nostro paese”, si legge nel comunicato stampa. Effettivamente, nel testo del brano vengono citati momenti simbolo della storia d’Italia. In un verso, ad esempio, fa riferimento al celebre momento che segnò la fine della carriera politica di Bettino Craxi nel 1993: “Il calcio lo prendono a calci, la moda che fa degli stracci, cucina stellata di avanzi, beato santissimo Craxi e quante monеtine”.
Tutta l’Italia, testo e significato: com’è nata la sigla di Sanremo 2025
Da una parte, quindi, Gabry Ponte ha voluto raccontare la storia dell’Italia nel brano simbolo del 75esimo Festival della Canzone Italiana. Dall’altra, il deejay non si è certamente dimenticato che la protagonista principale di Sanremo 2025 è, per l’appunto, la musica. Dunque, ha fatto esplodere il ‘beat’ nel ritornello, facendo ballare Carlo Conti e il resto degli italiani. Ma, com’è nato Tutta l’Italia e, soprattutto, cos’ha spinto Gabry a farlo? In un’intervista a Il Corriere della Sera, il deejay ha spiegato l’origine della canzone, facendo anche un riferimento alla vecchia sigla del Festival, “Perché Sanremo è Sanremo“.
“Abbiamo mandato in pensione ‘Perché Sanremo è Sanremo’. Il 28 giugno farò il mio primo concerto a San Siro e quindi questo pezzo l’abbiamo scritto partendo da questa idea, immaginando tutto lo stadio pieno e tutta l’Italia che salta. La sorpresa è stata la chiamata di Carlo Conti. Voleva fare una cosa un po’ folle, facendo di questo pezzo la sigla. E a Sanremo non si dice mai di no”, ha spiegato Ponte. Inoltre, ha spiegato di essere molto emozionato di tornare questa sera, sabato 15 febbraio, sul palco dell’Ariston a distanza di 22 anni dalla partecipazione con gli Eiffel 65.