Secondo Giorgio Marcon, facente parte della squadra del ’Centro Tutela legale’ che assiste gli automobilisti nei ricorsi contro le multe, nessun autovelox presente in Italia è a norma. Il consulente tecnico è stato intervistato dai microfoni del quotidiano Il Resto Del Carlino, assicurando che una volta che si effettua un ricorso dopo aver ricevuto una multa da velox si giunge a “oltre il 90% di vittorie”. Giorgio Marcon si occupa di sicurezza stradale da diversi anni ed ha anche deciso di comprarsi un autovelox “e l’ho smontato, per capire come funziona. Ho anche uno strumento per verificare gli etilometri“.



Lo stesso si dice certo che: “Nessuno ha i requisiti che servono. Non hanno mai ottenuto la certificazione legale e metrologica”. La Cassazione ha di recente stabilito che se gli autovelox installati non sono omologati, le multe diventa impugnabili ma a riguardo Marcon spiega: “Prima ancora deve intervenire il Mimit. Non sono dettagli. La certificazione legale e metrologica deve verificare ad esempio se lo strumento ha i requisiti tecnici per rilasciare misure precise. Se la macchina non supera quell’esame, non può ottenere l’omologazione, che spetta al Mit”.



AUTOVELOX NON A NORMA, MARCON: “NON SERVONO A NIENTE, MEGLIO LE PATTUGLIE”

Il problema è che con il nuovo codice della strada tali lacune non saranno sanate: “No, se non c’è prima la certificazione metrologica legale, nessuno strumento può essere utilizzato per fare multe. Il codice potrà sanare l’omologazione in capo al ministero dei Trasporti, null’altro. Manca sempre un pezzo fondamentale, prima. Che spetta al Mimit, come stabilisce l’articolo 117 della Carta costituzionale”.

In ogni caso per Giorgio Marcon i velox non sono la soluzione contro gli automobilisti indisciplinati: “Ma se c’è chi fa i 180 su una strada che prevede invece i 90 all’ora, con la multa pensiamo di aver risolto il problema? Se c’è chi corre a quella velocità, io sindaco devo piazzare le pattuglie e beccare i delinquenti. Se invece mi limito a fare verbali e basta, alla fine divento complice”. Quindi Marcon conclude dicendo: “Come andrebbero usati gli oltre 11mila autovelox presenti in Italia? Sicuramente per fare statistica, non multe”.