La stagione dei tax credit è stata in larga parte depotenziata, ma ha registrato un grandissimo successo negli ultimi 4 anni dove, le concessioni economiche sotto forma di detrazione in dichiarazione dei redditi, hanno interessato molti settori. Ma quante domande sono state soddisfatte con i fondi stanziati? Tutti hanno ricevuto i contributi promessi? Ecco ciò che risulta ad una più accurata analisi dei fatti .



Tutti i bonus famiglie e imprese: plafond insufficienti per 12 provvedimenti

Ecco quali sono i contributi economici più gettonati sono stati richiesti dai contribuenti italiani nel corso degli ultimi quattro anni.

Sappiamo infatti che, con il finire della pandemia, la commissione Europea ha stabilito una progressiva e graduale dismissione delle concessioni economiche ai contribuenti europei, in particolare quelle relative alla crisi economica dovuta alle restrizioni contro la pandemia da covid 19. Queste infatti termineranno definitivamente nel dicembre 2024.



Negli ultimi tre anni sono stati intrapresi 19 provvedimenti per assegnare risorse alla collettività: guardano il biennio 2020/2022. Dei 19 provvedimenti citati, ben 12 sono stati finanziati con un ammontare che non era in grado di sopperire alla domanda, ecco quali:

Il bonus per gli spettacoli dal vivo del 2020 ha avuto una fruizione del 4%, il tax credit per la sanificazione anti-covid dei luoghi di lavoro ha avuto un forte aumento dello stanziamento, che è passato da una prima iniezione (in grado di sopperire solo il 15% della domanda) fino al 47%.

Il bonus per l’accumulo di energia da fonti rinnovabili invece ha avuto un successo quantificabile nel 9%.



Tutti i bonus famiglie e imprese: bonus covid (insufficienti)

Per quanto concerne il bonus per le spese sostenute nel 2020 e del 2021, concesso due volte per via della necessità di sanificare gli ambienti di lavoro, questo ha avuto una copertura dei costi del 30%.

La prima volta sono stati stanziati 200 milioni di euro ma le richieste hanno superato il valore di 1,2 miliardi e quindi sono state sei volte i fondi stanziati dal governo. Il Parlamento ha quindi deciso di stanziare altri 403 milioni di euro, portando il plafond a 603 milioni di euro, che ha permesso di rideterminare la percentuale al 47%, ma ben inferiore al 100% delle domande.

Poi ci sono anche i bonus relativi all’efficientamento energetico e al risparmio idrico: il bonus acqua potabile 2023 ha avuto un godimento del 17%, perché i fondi si fermano soltanto a 5 milioni di euro mentre le domande sfiorano i 28 milioni di euro. I bonus per l’accumulo di impianti di produzione elettrica, alimentati da fonti rinnovabili hanno assegnato il 9%, con un fondo di 3 milioni a fronte di richieste di 32,7 milioni.