ALLARME DIPLOMICI A NAPOLI: IL 50% DELLE SCUOLE SOSPETTE È NEL NAPOLETANO

Se il 90% dei diplomifici sospetti in tutto il Paese è presente in Campania, il 50% è solo nella zona di Napoli: lo indica la seconda puntata del vasto dossier di “Tuttoscuola” sulle scuole private in Italia denominate “diplomifici” in quanto per poter ottenere il diploma finale basta di fatto solo pagare (cifre altissime) senza alcun criterio di merito o impegno. Dopo la prima “puntata” a luglio che aveva immediatamente fatto scattare i controlli degli ispettori inviati dal Ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara nelle scuole indicate come “sospette”, ecco dunque la seconda parte del dossier che si concentra sull’area del Napoletano.



Scrive “Tuttoscuola” nel dossier che uscirà integrale solo lunedì 28 agosto: «l’epicentro del “terremoto diplomifici” che può scuotere le fondamenta del sistema scolastico del Paese si trova nella città metropolitana di Napoli. Più precisamente è nella grande cintura che circonda il comune di Napoli». Da Bacoli a Giugliano, da Pozzuoli ad Acerra, passando per Pomigliano d’Arco, Nola, Sorrento, Capri e Pompei: «in un territorio che per ampiezza rappresenta lo 0,4% del totale nazionale, sono concentrati il 50 per cento dei sospetti diplomifici di tutta Italia». Insomma, dalla “terra dei fuochi” a quella dei “diplomifici”, il passo è breve nell’analisi impietosa del portale esperto di politiche scolastiche.



NUOVO DOSSIER TUTTOSCUOLA SUI DIPLOMIFICI: “INQUINA L’OPERA INSOSTITUIBILE DELLE PARITARIE”

Occorre però elencare qualche dato per rendere realmente visibile davanti agli occhi la pericolosità di una condotta del genere per alcune – per fortuna poche – scuole private del Paese: nel 2022 gli iscritti al quinto anno delle superiori sono aumentati del 1.407% (sì, avete letto bene) rispetto agli iscritti in quarta nell’anno precedente (+11.463). Facendo un paragone, scrive Tuttoscuola, è come se tutti gli studenti della Liguria lo scorso anno si siano trasferiti per fare la Maturità sotto il Vesuvio.



Si arriva a spendere anche 15mila euro per avere un diploma in un solo anno, l’ultimo delle Superiori: «Tuttoscuola, scaricando uno a uno dal portale del Ministero dell’istruzione migliaia di dati, e incrociandoli con elaborazioni esclusive, ha disegnato per la prima volta una mappa particolareggiata di un fenomeno che sta assumendo dimensioni sconcertanti», sottolinea il dossier per far capire le dimensioni del “fenomeno”. Riconoscendo l’opera immediata del MIM di Valditara – «E’ la prima volta che il Ministero dichiara guerra ai cosiddetti “diplomifici”» – e sottolineando come tale scandalo riguarda solo una parte davvero minoritaria e “abusiva” del «grande e insostituibile mondo degli istituti paritari», sono in tutto 46 gli istituti privati nel Napoletano che nell’ultimo anno hanno avuto un salto di iscritti in quinta rispetto alla quarta dell’anno precedente superiore a 70 unità (parametro preso a riferimento per individuare le situazioni più anomale, ndr). Secondo il direttore di Tuttoscuola Giovanni Vinciguerra, «Nella regione della disoccupazione giovanile più alta d’Europa, gli alunni classificati come studenti-lavoratori sono disposti a pagare sino a 15 mila euro per un pezzo di carta ottenuto in pochi mesi di (finta) scuola». Come può nascere uno scandalo di queste dimensioni, definito da Tuttoscuola come il “Gran Bazar dei diplomifici”? Purtroppo un mix di fattori, dai cavilli burocratici fino alle forti difficoltà per gli unici scolastici regionali di «eseguire controlli negli istituti privati collocati in aree periferiche».