L’addio di Simone Biles dalle Olimpiadi di Tokyo 2020 ha un nome: twisties. La ginnasta americana ha infatti dato un nome ai “demoni in testa” di cui ha ha parlato dopo essersi ritirata. “A volte mi sembra di portare il peso del mondo sulle mie spalle. So che sembra che la pressione non mi scalfisca ma a volte è dura”, aveva detto l’atleta qualche giorno fa sui social. Si tratta di improvvisi blocchi mentali che fanno perdere l’orientamento durante l’esecuzione di esercizi aerei e prove sportive. Una sorta di perdita di consapevolezza del proprio corpo. Ciò che le è successo proprio martedì scorso durante una gara olimpica.
Durante il salto sembra aver perso l’orientamento, riuscendo fortunatamente a non farsi male tornando a terra. “Non ho capito cosa è successo, non sapevo dove mi trovavo nell’aria, mi sarei potuta bloccare”, ha detto Biles in conferenza stampa. “Ho i twisties negli allenamenti del mattino”, ha aggiunto Biles. Un allenatore ha spiegato all’agenzia Afp che “questo fenomeno di perdita del senso dello spazio è complesso ed è difficile da risolvere. Può essere accentuato dalla pressione”. Il ginnasta che ne è vittima scivola nella paura di perdersi, e così può farsi seriamente male. Si manifesta anche nel golf e nell’atletica“.
L’addio di Simone Biles per i Twisties, altri atleti come lei
I twisties hanno portato al ritiro Simone Biles alle Olimpiadi di Tokyo 2020, ma l’atleta non è l’unica. “Ho i twisties da quando avevo 11 anni. Non riesco a immaginare quanto spaventoso deve essere se accade durante una gara – ha detto Aleah Finnegan, altra ginnasta americana -. Non hai controllo sul tuo corpo e su quello che fa. E’ una condizione difficile da spiegare a qualcuno che non fa ginnastica”. Fra i messaggi di solidarietà arrivati alla ginnasta americana, anche quello di un ex calciatore molto conosciuto, il brasiliano Adriano. “So esattamente cosa stai passando – ha scritto l’ex attaccante dell’Inter.- Non lasciare che le persone ti crocifiggano, sii felice e prenditi cura di te”.
“Devo fare ciò che è meglio per me e pensare alla mia salute mentale, perché voglio stare bene e perché c’è una vita oltre la ginnastica”, aveva spiegato l’atleta a stelle e strisce. La sua stessa federazione aveva confermato il ritiro dai Tokyo: “Dopo un’ulteriore valutazione medica, Simone Biles si è ritirata dall’ultima competizione individuale. Sosteniamo con tutto il cuore la decisione di Simone e applaudiamo al suo coraggio nel dare priorità al suo benessere. Il suo coraggio mostra, ancora una volta perché è un modello per così tanti”.