E’ caos in Twitter. Dopo l’acquisizione ufficiale del social da parte di Elon Musk, lo spazio web del cinguettio ha iniziato ad essere boicottato da numerosi utenti, che hanno lasciato il proprio account come protesta nei confronti, anche della decisione di mettere la spunta blu a pagamento. Ma non finisce qui perchè una volta insediatosi, Elon Musk ha dato vita ad una serie di licenziamenti di massa che ovviamente non hanno potuto fare altro che creare del malumore fra i dipendenti del social dell’uccellino. In molti si stanno quindi domandando se sia arrivata già la fine di Twitter, se il social stia morendo, ed è per questo che in queste ore impazza l’hashtag #RipTwitter.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe un esodo di massa degli stessi dipendenti che hanno deciso di respingere l’ultimatum di Elon Musk, scaduto attorno alla mezzanotte italiana, di sottoscrivere un impegno a lavorare un numero imprecisato di ore con grande intensità, o di lasciare l’azienda con una buonuscita pari a tre mesi di stipendi. In Twitter, dopo i tagli delle scorse settimane erano rimasti 3.500 dipendenti, ma di questi pare che 1.000 siano “fuggiti” nelle scorse ore, dimettendosi, e tra essi vi sarebbe anche un gran numero di ingegneri, una figura altamente specializzata e solitamente molto richiesta dalle aziende del settore.
TWITTER, 1.000 INGEGNERI SI DIMETTONO: COSA SUCCEDE ORA?
Il risultato sarebbe che, secondo alcune fonti interne, almeno sei servizi essenziali di Twitter si sarebbero ritrovati all’improvviso senza ingegneri, mentre in altri ne sarebbero rimasti uno o due. Evidentemente qualcosa non sta funzionando in questa primissima gestione di Twitter da parte di Elon Musk, che sembra quasi stia riversando la propria rabbia per essere stato costretto a comprare l’azienda in cambio di 44 miliardi di dollari, sulla stessa.
Tra l’altro dopo la fuga di massa delle scorse ore, pare che il manager di origini sudafricane, come riferisce il Corriere della Sera, abbia inviato un’email agli ingegneri dicendo che avrebbero potuto lavorare da remoto, ma a patto di un rendimento eccellente: una soluzione che però non avrebbe risolto il caso, o meglio, il caos.