Per Elon Musk, i media e i giornali sono guidati soltanto dal desiderio di ottenere il maggior numero possibile di click e di fare gli interessi degli inserzionisti. Per questo motivo su Twitter ha attaccato gli account del New York Times e della National Public Radio, pensandosi come un diretto concorrente dell’industria dell’informazione. Sempre sul social, Elon Musk ha limitato l’account di Substack, piattaforma di newsletter digitali, dopo l’annuncio di un servizio concorrente a Twitter.
Dopo aver acquisito Twitter, analizza il quotidiano francese l’Opinion, Elon Musk ha dichiarato guerra aperta ai media e ai giornali definendoli “oligopolio dell’informazione”, proponendo in alternativa proprio Twitter, presentandolo come una fonte di informazione reale grazie al ‘citizen journalism’, cioè il giornalismo fatto dagli utenti stessi. “Vogliamo che [Twitter] sia… fondamentalmente il luogo dove andare a scoprire cosa sta succedendo e ottenere la verità” ha affermato Musk il mese scorso durante una conferenza. Il social naturalmente ha un funzionamento ben diverso da un giornale, in quanto il miliardario intende affidarsi agli utenti e ai loro tweet, oltre che a un sistema di fact-checking per garantire l’accuratezza delle informazioni basate sui dati di cui dispone, in un approccio chiamato crowdsourcing.
Elon Musk dichiara guerra ai giornali e ai media: “concorrenza cittadini su Twitter”
Elon Musk proporrà Twitter come un’alternativa ai media e ai giornali tradizionali. Come riferisce l’Opinion, il magnate in una conferenza svoltasi il mese scorso ha dichiarato: “Se si fa un paragone con ciò che accade in un giornale, ci si accorge che i giornalisti devono ottenere le informazioni, proporre un articolo al loro redattore, farlo approvare, scrivere il giornale, farlo modificare e decidere il giorno della pubblicazione“, ha detto, sostenendo che “l’informazione – i fatti accaduti – viene effettivamente riportata… con tre, quattro giorni, a volte una settimana di ritardo“.
In questo contesto la decisione di Elon Musk di porsi come fonte d’informazione alternativa e diretta, in contrapposizione ai media e ai giornali tradizionali, suscita grande preoccupazione negli addetti ai lavori. “È molto pericoloso permettere a chiunque di dire ciò che vuole, senza possibilità di verifica, senza punti di vista alternativi accuratamente selezionati che aiutino il lettore a farsi un’idea molto più equilibrata di quella che di un branco di farneticanti” spiega a l’Opinion Kathy Yates, che ha lavorato con Elon Musk a Zip2 come dirigente della Knight Ridder. Mentre in conferenza stampa Musk dichiara: “i media tradizionali continueranno a crescere, ma l’aumento della concorrenza dei cittadini li spingerà a essere più affidabili, poiché il loro oligopolio sull’informazione è stato minato“.