Gli account di diversi giornalisti sono stati sospesi su Twitter, probabilmente perché contrari al modus operandi del nuovo proprietario Elon Musk. A essere stati censurati, in particolare, secondo quanto riportato da Agi, sarebbero Ryan Mac del New York Times, di Drew Harwell del Washington Post, di Aaron Rupar, giornalista indipendente, di Donie O’Sullivan della Cnn, di Matt Binder di Mashable, di Tony Webster, giornalista indipendente, di Micah Lee di The Intercept e del giornalista politico Keith Olbermann. La lista di “oppositori” è piuttosto lunga.



Il social network non ha dato delle spiegazioni esaustive per quel che concerne le motivazioni della sospensione degli account. “Viola le regole di Twitter”, questa la breve comunicazione che appare agli utenti che cercano le persone in questione. La sensazione, però, è che la questione sia collegata alla cancellazione di venticinque profili che tracciavano gli aerei di agenzie governative, miliardari e individui di alto profilo. Tra questi anche @ElonJet, che monitorava i velivoli proprio di Elon Musk. Alcuni dei giornalisti censurati avevano criticato la mossa in questione.



Twitter, sospesi account giornalisti Nyt e Cnn: la replica dell’Ue

L’Unione Europea ha definito “preoccupante” la notizia degli account dei giornalisti sospesi su Twitter in quanto la scelta di Elon Musk e dello staff che opera sul suo social network sarebbe del tutto “arbitraria”. A commentare i fatti è stata Vera Jourova, vice presidentessa della Commissione. “La legge sui servizi digitali dell’Ue richiede il rispetto della libertà dei media e dei diritti fondamentali. Elemento rinforzato sotto il nostro Media Freedom Act. Elon Musk dovrebbe esserne consapevole. Ci sono linee rosse. E sanzioni, presto”.



Il nuovo proprietario della piattaforma caratterizzata dalla possibilità di pubblicare dei messaggi di breve lunghezza, dunque, rischia di subire dei provvedimenti a poco tempo di distanza dall’acquisto dell’applicazione. I cambiamenti che ha apportato a quest’ultima, d’altronde, sono stati aspramente criticati di recente dal popolo del web, soprattutto sul tema della censura. Adesso l’ennesimo passo falso.