Tyre Nichols, gli agenti si dichiarano innocenti
I cinque ex agenti di polizia di Memphis accusati di omicidio per la morte di Tyre Nichols si sono dichiarati non colpevoli nella prima udienza in tribunale. Tadarrius Bean, Demetrius Haley, Desmond Mills Jr, Emmitt Martin III e Justin Smith sono accusati di aver ucciso Nichols lo scorso 7 gennaio, durante l’arresto dell’uomo. Tutti e cinque sono stati licenziati dopo un’indagine interna del dipartimento di polizia di Memphis. La morte di Nichols ha scatenato nuove proteste contro la brutalità della polizia negli Stati Uniti.
Il giudice ha confermato che i cinque imputati si sono dichiarati non colpevoli delle accuse di omicidio di secondo grado, aggressione aggravata, rapimento aggravato, cattiva condotta ufficiale e oppressione ufficiale. Presso il tribunale penale della contea di Shelby erano presenti anche i membri della famiglia del signor Nichols insieme al loro rappresentante legale, l’avvocato per i diritti civili Ben Crump. La madre del signor Nichols, RowVaughn Wells, ha parlato con i giornalisti fuori dall’aula: “Non hanno nemmeno avuto il coraggio di guardarmi in faccia”, ha detto. La donna ha promesso che parteciperà ad ogni udienza in tribunale fino a quando “non avremo giustizia per mio figlio”.
Tyre Nichols, la morta “un fallimento professionale”
Gli ex ufficiali della polizia di Memphis, vestiti in giacca e cravatta e con indosso mascherine nere, sono rimasti in silenzio accanto ai loro rappresentanti legali: nessuno di loro è intervento. I loro avvocati hanno confermato le loro dichiarazioni di non colpevolezza su richiesta del giudice. Gli agenti sono stati arrestati lo scorso 26 gennaio dopo che la polizia di Memphis ha esaminato le riprese della telecamera sull’arresto del 29enne. Nel video, il signor Tyre Nichols chiama sua madre mentre viene picchiato dalla polizia, che lo aveva fermato per eccesso di velocità.
L’uomo è stato prima bloccato con dello spray al peperoncino, poi preso a calci e pugni dagli agenti. È morto in ospedale tre giorni dopo. Il capo della polizia di Memphis, Cerelyn Davis, ha affermato che l’incidente “non è stato solo un fallimento professionale”, ma “un fallimento dell’umanità di base nei confronti di un altro individuo”. Non solo l’arresto dei cinque agenti direttamente coinvolti: diversi altri membri dello staff sono stati licenziati e sono oggetto di indagine. Gli ex agenti sono attualmente in libertà vigilata. La prossima udienza è prevista per il 1 maggio.