Consegne a domicilio di cannabis: ora è possibile grazie a Uber Eats
Da pochi giorni la celebre piattaforma di rider per consegne a domicilio Uber Eats ha dato il via alla vendita di cannabis. Il progetto nasce da una collaborazione tra la piattaforma e lo shop online di marijuana Leafy, e le consegne saranno limitate al solo territorio di Toronto. Ordinare cannabis a domicilio, dunque, sarà del tutto simile ad ordinare la propria pietanza preferita dal ristorante di turno, esattamente come si può fare anche nella maggior parte delle città italiane.
Le consegne di cannabis a domicilio, tramite l’app di Uber Eats, per ora saranno limitate al Canada, dove l’azienda ha avviato quella che sembra essere una sperimentazione e, probabilmente, seguiranno altre città in cui la cannabis è legale. Per farlo si potrà utilizzare un menù apposito dell’app, ma le consegne saranno gestite in modo completamente diverso rispetto a quelle alimentari e non spetterà ai rider in bici, con lo zaino cubico verde con la scritta “Uber Eats”, completare la consegna di cannabis. L’obiettivo dell’azienda è quello di “aiutare i rivenditori a offrire opzioni sicure e convenienti per l’acquisto di cannabis legale”, aiutando “a combattere il mercato illegale e a ridurre la guida” sotto l’effetto della sostanza.
Uber Eats: “Via alle consegna di cannabis, ma con dei limiti”
Insomma, per qualsiasi cittadino canadese che vive a Toronto sarà ora possibile riceve consegne di cannabis tramite Uber Eats, che tuttavia ha posto dei limiti importanti, al fine di non incentivare eccessivamente il mercato della marijuana. Innanzitutto, potrà essere ordinata solamente dai cittadini che abbiano compito 19 anni, i quali in fase di consegna della cannabis dovranno anche dimostrare la propria sobrietà al corriere.
Inoltre le consegne di cannabis non saranno gestite dai rider di Uber Eats, ma saranno effettuate da personale apposito, formato nell’ambito dell’educazione all’uso responsabile di cannabis ed assunto dai negozi stessi per gestire esclusivamente gli ordini relativi allo stupefacente. Le aziende che effettueranno le spedizioni, invece, non possono operare prevalentemente tramite consegne, mentre gli ordini dovranno essere effettuati ed evasi da una rete specifica di negozi. Infine, affinché si possano effettuare consegne di cannabis con Uber, il negozio deve essere aperto ai clienti. Non è chiaro se e come questa decisione di allargare il mercato delle consegne anche allo stupefacente avrà un’incidenza sul consumo di cannabis a Toronto, ma difficilmente sarà così visti i risultati della legalizzazione avvenuta 4 anni fa (da allora, infatti, i consumatori non sono aumentati, ma sono stabili rispetto a quando era illegale, mentre la maggior parte dei nuovi consumatori sono esclusivamente adulti ed anziani).