Padre della geologia moderna, Uberto Crescenti non ha dubbi: l’Onu sul clima dice il falso e il procurato allarme nasconde un business. Intervistato dalla Verità, il fisico 82enne ha stroncato senza mezzi termini il coro dei catastrofisti, bollando come falsità colossale la teoria che vede l’uomo distruttore del pianeta con le emissioni climalteranti: “Il premio Nobel per la fisica 1973 Ivan Giaever così si è espresso in merito: ‘Il riscaldamento globale dovuto all’uomo è la più grande frode pseudoscientifica che abbia mai visto nella mia lunga carriera di fisico’”. Crescenti ha evidenziato che non c’è correlazione tra l’aumento della Co2 in atmosfera e l’andamento della crescita della temperatura: “In particolare, mentre la Co2 è sempre aumentata dal 1880 circa ad oggi, la temperatura nello stesso intervallo di tempo è variata autonomamente”.
Il parere di Uberto Crescenti
Crescenti ha rimarcato che non ci sono certezze sulla causa del cambiamento climatico: “Probabilmente la causa principale è il Sole come dimostrano le ricerche di Nicola Scafetta, professore di Fisica dell’ambiente all’Università di Napoli. Da non sottovalutare però anche l’attività vulcanica del nostro pianeta”. Crescenti si è poi soffermato sui colleghi che parlano di irreversibilità del cambiamento climatico e della sottostima circa l’innalzamento di 1,5 gradi nella temperatura, parlando apertamente di colleghi schierati ideologicamente, a partire da Mario Tozzi. Secondo il fisico, è impossibile fare previsioni sul futuro del clima in quanto non si conoscono tutte le cause che lo determinano: “Certo è invece che nel passato abbiamo avuto fasi calde superiori a 1,5 gradi centigradi senza che si verificasse la fine del nostro pianeta”. E ancora: “Ad esempio 52 milioni di anni fa la temperatura è stata superiore di ben 8 gradi centigradi e il nostro pianeta è ancora qua. In tempi meno lontani si ricorda il periodo caldo romano quando Annibale attraverso le Alpi con gli elefanti su passi oggi impercorribili per il ghiaccio, così pure il periodo caldo medioevale (tra il 900 e il 1400) con temperature superiori da 1 a 2 gradi rispetto a oggi quando i vichinghi colonizzarono la Groenlandia. Il nostro pianeta non è scomparso”.