La storia arriva dalla Russia e non è certo la prima che racconta di estremi atti di cannibalismo compiuti da “civili” nelle lande periferiche della Siberia: nella città di Arkhangelsk un uomo di 51 anni è stato arrestato perché sospettato di aver fatto ubriacare tre suoi amici, di averli uccisi, di averli poi anche mangiati prima di gettare i resti tra le ossa di gatti e cani. Un racconto da film di Stephen King eppure secondo quanto riportato dal Daily Mail è tutto vero: il Comitato Investigativo Russo (SK – Sledstvennyi komitet) ha pubblicato ieri un video sul proprio portale web dove mostra l’arresto e l’inizio dell’interrogatorio all’uomo accusato dell’orrido “pasto” andato in scena qualche anno prima. L’origine dei fatti si troverebbe infatti tra il 2016 e il 2017, e l’indecisione è dovuta sostanzialmente dalla estrema difficoltà per la Scientifica di identificare il dna dei pochi resti trovati in alcune sacche conservate dall’uomo dove al suo interno si trovavano anche ossa di cani, uccelli, gatti e altri piccoli animali che era solito ingurgitare questo incredibile “personaggio”.
RUSSIA CHOC, 51ENNE ARRESTATO PER CANNIBALISMO
Nel rapporto stilato dal SK si legge infatti «Oltre al cannibalismo, l’accusato ha ucciso e mangiato regolarmente gatti, cani, piccoli animali e uccelli, le cui ossa sono state rinvenute nelle sacche mescolate alle ossa umane»: il sospetto è giudicato lentamente sano eppure non si spiega come sia stato possibile arrivare ad uccidere tre propri amici, per non dire poi del cannibalismo. Sarebbe stato lo stesso 51enne a condurre le autorità russe sul luogo dei delitti dopo essersi definito cannibale a tutti gli effetti: il racconta arriva quando ormai gli inquirenti lo avevano messo alle strette, non convinti dal fatto che si era insediato da anni nell’appartamento di una delle tre vittime da lui mangiate. Aveva raccontato che l’amico si era trasferito in un’altra località, ma la polizia non gli ha creduto e dopo mesi di indagini si è giunti all’orrenda verità: il 51enne aveva fatto ubriacare le sue vittime, ha confessato, per poi pugnalarle ed ucciderle una volta stordite dai fumi dell’alcol. Decisiva la denuncia della terza vittima, l’unico che aveva una famiglia e che ha denunciato la sparizione; lo stato dei resti – rinvenuti dentro le sacche nascoste in un canale fluviale non distante dal luogo del delitto – era ridotto in parti piccolissime, costringendo i medici legali ad effettuare numerosi esami, spesso anche complessi. Dopo un attento controllo psichiatrico il cinquantenne è risultato perfettamente – e incredibilmente – lucido, il che rende ancora più assurda e drammatica la vicenda in arrivo dall’impronunciabile Arkhangelsk.