Ubs annuncia l’acquisizione di Credit Suisse per tre miliardi di franchi. L’operazione è stata orchestrata dal Consiglio federale e dalla Banca nazionale svizzera: l’istituto di emissione garantirà alle due banche liquidità per 100 miliardi di franchi. Inoltre, la Confederazione fornisce una garanzia di 9 miliardi per far fronte ai rischi di perdita dell’operazione, riducendo i rischi di Ubs. Per Alain Berset, presidente della Confederazione, si tratta della «migliore soluzione per ristabilire la fiducia dei mercati finanziari». Ha anche ricordato che Credit Suisse è una delle trenta banche sistemiche, quindi il suo destino «non è solo decisivo per la Svizzera, le sue imprese, i suoi clienti e i suoi dipendenti ma per la stabilità dell’insieme sistema finanziario». Berset ha aggiunto che in una situazione così complessa la soluzione migliore per ridare fiducia e stabilità sui mercati era proprio l’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubs. Quest’ultima sborserà 3 miliardi di franchi svizzeri in azioni.



Gli azionisti di Credit Suisse, come si legge nel comunicato ufficiale, riceveranno un’azione Ubs ogni 22,48 azioni Credit Suisse detenute, quindi 0,76 franchi ad azione, per un corrispettivo complessivo di 3 miliardi di franchi svizzeri. La fusione delle due attività, stando alle previsioni, genererà un tasso annuo di riduzione dei costi di oltre otto miliardi di dollari entro il 2027. L’attuale presidente di Ubs, Colm Kelleher, sarà il presidente, mentre l’attuale Ceo di Ubs, Ralph Hamers, sarà quello della nuova entità.



“SALVATAGGIO DI EMERGENZA PER CREDIT SUISSE”

La fusione tra Ubs e Credit Suisse, a detta di Ralph Hamers, «rafforzerà i punti di forza di Ubs e migliorerà ulteriormente la nostra capacità di servire i nostri clienti a livello globale e rafforzerà le nostre migliori capacità». L’operazione, inoltre, rappresenta un’occasione di crescita nelle Americhe e in Asia, oltre a rafforzare le attività in Europa. «Non vediamo l’ora di accogliere i nostri nuovi clienti e colleghi in tutto il mondo nelle prossime settimane», aggiunge Hamers. Se l’acquisizione è interessante per gli azionisti di Ubs, per Credit Suisse «si tratta di un salvataggio di emergenza», dice chiaramente Colm Kelleher. L’operazione è stata strutturata in modo tale che preservi il valore rimasto nel business, limitando al contempo l’esposizione. «L’acquisizione delle capacità di Credit Suisse nei settori Wealth, Asset Management e Swiss Universal Banking rafforzerà la strategia di Ubs volta a far crescere le sue attività a basso contenuto di capitale. La transazione porterà vantaggi ai clienti e creerà valore sostenibile a lungo termine per i nostri investitori», aggiunge Kelleher. L’acquisizione non è soggetta all’approvazione degli azionisti. Infine, si precisa che Ubs ha ottenuto il pre-accordo dalla Finma, dalla Banca nazionale svizzera, dal Dipartimento federale delle finanze svizzero e da altre autorità di regolamentazione principali sull’approvazione della transazione.

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