Il caso dell’omicidio della bidella 60enne Annamaria D’Eliseo, trovata impiccata con un cavo elettrico nel 2022 a Lanciano, in provincia di Chieti, è a una svolta. Le indagini inizialmente avevano preso in considerazione l’ipotesi di un suicidio: la scorsa estate il procuratore Mirvana Di Serio aveva presentato però una richiesta di custodia cautelare per il marito 71enne della vittima, che allora venne respinta. L’uomo, ex vigile del fuoco Aldo Rodolfo Di Nunzio, è stato ora arrestato dai carabinieri per omicidio volontario: è accusato di aver ucciso la moglie, simulando poi un suicidio.
Il corpo di Annamaria, allora 60enne, era stato trovato il 15 luglio 2022 nella cantina-garage esterna alla villa di famiglia, spiega TgCom24. Al momento dell’arresto, il marito ha lamentato un dolore alla spalla ed è stato accompagnato dai carabinieri in Pronto Soccorso: dopo aver appurato il buono stato di salute dell’uomo, questo è stato trasferito nel carcere di Lanciano in attesa dell’interrogatorio di garanzia che si svolgerà nei prossimi giorni.
L’uomo in carcere alla terza richiesta di custodia cautelare
Già due volte in precedenza, prima a luglio dal gip di Lanciano e poi a ottobre al Tribunale del Riesame dell’Aquila, era stata rigettata la richiesta di custodia cautelare basata sulle perizie tecniche eseguite sui cavi elettrici trovati intorno alla gola di Annamaria D’Eliseo, che non avrebbero potuto reggere il peso della donna. Dopo ulteriori indagini, il procuratore capo di Lanciano, Mirvana Di Serio, ha chiesto nuovamente l’arresto dell’uomo, ottenuto su provvedimento del gip Massimo Canosa.
I nuovi elementi probatori hanno portato alla misura cautelare, grazie anche al supporto di video e audio: potrebbero essere state visionate anche telecamere di abitazioni vicine alla villa. Per oltre un anno e mezzo l’indagine è andata avanti senza dare risposte sulla dinamica della morte della bidella 60enne: neppure l’autopsia aveva chiarito se si trattasse di un omicidio o di un suicidio. Ora i nuovi elementi sembrano dare una risposta definitiva: Di Nunzio, difeso dall’avvocato Silvia De Santis del foro dell’Aquila, sarebbe l’assassino della moglie.