A I Fatti Vostri la terribile vicenda di Alessandro Leon Asoli, il ragazzo condannato a 30 anni per aver ucciso il patrigno, Lorenzo Grimandi, e per aver tentato di assassinare anche la mamma, Monica Marchioni, avvelenando il cibo. La donna è stata ospite negli studi del programma di Rai Due, ricordando così quel giorno e quella cena: “Non ho notato alcun nervosismo, era molto allegro mio figlio perchè da tempo ci chiedeva di fare questa cena, nei mesi precedenti aveva già fatto lo stesso altre volte, poi si è chiuso in cucina e non voleva che nessuno entrasse. Gliel’avevo negata per un po’ perchè soffrivo di mal di stomaco ma quella sera per sfinimento gli dissi di si”.



Dopo aver mangiato iniziò un vero e proprio film dell’orrore: “Appena finito la cena mio marito si è alzato subito, ha lamentato un capogiro molto forte, io l’ho un po’ preso in giro, poi si è seduto sul divano, nel frattempo io non accusavo alcun sintomo ma ho visto mio figlio che si disperava, ero molto teso e cercavo di calmarlo. Nei mesi passati diceva che voleva morire, non voleva studiare, dava segni di disperazione ed ero molto preoccupata per lui più che per mio marito”. E ancora: “Poi mi ha portato in camera, mi ha preso la mano e mi diceva di non abbandonarlo nonostante erano mesi che fosse freddo e scontroso, e mi sembrava tutto molto strano. Ad un certo punto mi sono sentita male ma lui mi disse di non abbandonarlo, poi vado in bagno, mi girava la testa in un modo stranissimo”.



UCCISE PATRIGNO CON PIATTO DI PASTA AVVELENATA: “NON SONO PRONTA A PERDONARLO”

Poi succede un qualcosa di agghiacciante: “Poi torna con un bicchiere di acqua e ho scoperto dopo dalle indagini che era veleno, visto che non ero morta subito. Io lo sposto con la mano e lui si fa da parte, poi corro in sala, trovo mio marito che stava malissimo, non descrivo cosa ho visto perchè era un film dell’orrore”. Monica Marchioni ha saputo in ospedale che l’uomo fosse morto: “Sabato notte ero in rianimazione e mi hanno detto che mio marito era morto”. Prima di venire soccorsa dai vicini di casa e dalle autorità, Alessandro Leon Asoli aveva tentato di uccidere la madre: “Mi sono reso conto solo alla fine che voleva ucciderci, ho cercato i telefoni e non li ho trovati, ho capito che c’era qualcosa che non andava”.



“A quel punto mi è arrivato da dietro, mi ha preso la bocca, mi ha tappato il naso, mi dava dei pugni, poi non ho capito più niente, mi ha trascinato in camera, ha continuato a picchiarmi, a soffocarmi con i cuscini, ha cercato di uccidermi”. Quindi ha concluso: “Non era mio figlio quello che ha cercato di uccidermi, era qualcosa di indefinito, occhi indefiniti, non è facile per una madre accettare una cosa del genere. Perdonarlo? Adesso no, spero che non gli facciano del male e che non gli facciano niente, ma ha fatto una cosa terribile non posso perdonarlo, io sono morta quella notte”.