Si è conclusa un paio di giorni fa l’Assemblea nazionale dell’Ucid – ovvero l’Unione cristiana imprenditori e dirigenti – che nel 2024 si è riunita in quel di Sorrento: una fitta due giorni di incontri e dialogo che hanno raccolto nella cittadina campana centinaia di addetti ai lavori e curiosi con l’unico (ma importantissimo) obiettivo di promuovere un nuovo dialogo che includa la Chiesa, tutte le istituzioni e le parti sociali, tra imprenditori, sindacati e lavoratori. I temi affrontati durante l’Assemblea Ucid sono stati tantissimi, spaziando da una nuova visione del welfare aziendale come sostegno reale e concreto alle famiglie; fino alla sfida ambientale per la decarbonizzazione, vista come un’occasione per rilanciare la competitività delle tante imprese italiane; ma senza dimenticare neppure riferimenti al ruolo delle donne sul lavoro e sulla cosiddetta ‘democrazia economica’.
Ma il reale protagonista dell’Assemblea – ve ne avevamo parlato anche in quest’altro articolo – è stato un lungo documento formulato dai soci e promosso da Fabio Storchi (presidente dell’Unione di Reggio Emilia ed ex guida di Federmeccanica), presentato a Sorrento e intitolato ‘Principi di economia civile; una guida per imprenditori e dirigenti‘. L’obiettivo del documento di Ucid è quello di promuovere una nuova impresa che sappia essere etica e sostenibile, tenendo sempre al centro le aspettative sociali, la già citata transizione ambientale, l’imprescindibile responsabilità sociale e l’equità della governance. “A partire dai contenuti del documento – spiega Brancaccio, segretario generale Ucid – vorremmo promuovere un dialogo ampio, che comprenda le istituzioni civili, quelle ecclesiastiche, il mondo accademico e le parti sociali”, puntando i riflettori soprattutto sulle “settimane sociali dei cattolici [che] saranno un’occasione per muovere in questo senso”.
L’appello Ucid: “Le imprese devono diventare uno strumento di democrazia economica”
Tanti i presenti sul palco dell’Assemblea di Sorrento, ma è Gian Luca Galletti – presidente dell’Ucid ma anche ex Ministro dell’ambiente – a darci un’idea dei temi trattati alla due giorni, ponendo innanzitutto l’accento sulla sostenibilità che si allaccia al “tema di aprire l’impresa alla partecipazione, di renderla davvero strumento di democrazia economica e attore sociale responsabile“; esattamente come chiede “l’Europa con i criteri ESG che riguardano – continua il presidente Ucid – ambiente, sociale ed equità della governance“.
Non è mancato neppure un riferimento alla CEI che secondo Galletti dovrebbe farse promotrice di “una scuola di politica orientata al pensiero cattolico perché questo torni a incidere nella società” – dopo lunghi anni in cui “la Chiesa ha abbandonato il suo ruolo di formazione e di supporto all’impegno dei laici” -, superando la sempre più netta polarizzazione “in opposti estremismi“. Ovvia ed immediata la risposta di Monsignor Francesco Savino che collegandosi alla (per così dire) ‘accusa’ del presidente Ucid si è fatto anche lui promotore di un nuovo legame istituzionale “per riscoprire un metodo di pensare la politica” in un’autentica “partecipazione virtuosa [che includa] imprenditori, professionisti e dirigenti“.
Riallacciandosi sempre alle parole di Galletti, anche l’economista Stefano Zamagni ha detto la sua, ricordando che “un conto è la politica, un altro sono le formazioni partitiche” per sottolineare che solo tenendo ben a mente questa distinzione si può arrivare a creare “una scuola di politica che si basi sul pensiero cattolico” che sappia fare (veramente) il “bene del Paese“. L’ospite ‘d’onore’ Luigi Sbarra – infine – ha sfruttato il palco Ucid per invitare “le forze parlamentari” ad accelerare “sulla proposta di legge sulla partecipazione” per arrivare ad “un’alleanza vera tra capitale e lavoro, basata su valori come la centralità della persona, la dignità del lavoro“.