Nella giornata di oggi – mercoledì 10 luglio 2024 – si è tenuta l’annuale Assemblea dei soci di Ucimu (ovvero l’Associazione costruttori italiani di Macchine utensili, robot e automazione) che ha visto l’elezione del nuovo presidente che assumerà la guida per tutto il prossimo biennio; oltre alla presentazione del report sull’andamento del settore nel 2023 e nei primi mesi di quest’anno. Partendo dal principio: scaduto il doppio mandato presidenziale di Barbara Colombo, l’Assemblea e i soci Ucimu – alla presenza anche di Emanuele Orsini, presidente di Confindustria intervenuto durante l’evento – hanno conferito il nuovo mandato a Riccardo Rosa, direttore della Rosa Ermando Spa di Rescaldina (alle porte di Milano) che si insedierà già a partire dai prossimi giorni.



Comunque sia, anche se il mandato è scaduto sembra che la presidenza di Colombo abbia prodotto degli ottimi effetti positivi sul settore delle Macchine utensili che nel 2023 – spiega il report presentato oggi e sintetizzato in un comunicato stampa – ha registrato un vero e proprio boom produttivo, quasi interamente sostenuto dall’export; mentre il Centro studi di Ucimu non nega neppure che a questo fenomeno positivo si accompagni una (questa negativa) riduzione della domanda interna nel nostro bel paese.



Il report Ucimu sul settore delle Macchine utensili tra 2023 e 2024

Nello specifico: il report sul 2023 di Ucimu parla di un settore che ha prodotto circa il 4,6% in più di Macchine utensili rispetto al 2022, per un totale di circa 7,1 milioni di euro aggiuntivi; accompagnati – come anticipavamo prima – da un aumento del 21,8% delle esportazioni, con un valore di 4,2 milioni di euro in più rispetto all’anno precedente e un rapporto con la produzione del 55,5% (l’anno precedente era del 47,6%). La nota negativa – però – è quel calo del 7,8% (e qui il Centro studi Ucimu stima circa 5,8 milioni di euro) nel consumo interno, con le consegne ai costruttori italiani che sono scese dell’11%; mitigato – fortunatamente – da un calo delle importazioni del 3%, segnale in qualche modo del fatto che i nostri costruttori non preferiscono i mercati esteri per i loro macchinari.



Più avanti nel report trovano poi spazio anche le previsioni per il 2024 e i dati provvisori dei primi mesi dell’anno: da un lato l’attesa di Ucimu era di un calo di solo il 2,2% nella produzione rispetto al 2023; con le esportazioni ancora in aumento di un timido 3% e le consegne sul nostro territorio in diminuzione dell’8,6%. Di contro, i primi dati raccolti quest’anno parlano di una situazione completamente diversa, con ordini in calo del 17,3% e un export che viaggia al -16,2% rispetto agli ottimi dati dello scorso anno.

Barbara Colombo: “Il settore rischia la crisi senza certezze sulla Transizione 5.0”

Dopo un biennio davvero strepitoso – ha spiegato in conferenza dopo l’Assemblea la presidente uscente di Ucimu Barbara Colomboil 2023 si è confermato anno favorevole [con] un nuovo record di produzione“, ma – precisa – “determinato esclusivamente dall’ottimo andamento delle esportazioni“. Dati che dimostrano perfettamente – da un lato – “la flessibilità delle imprese italiane” che riescono ad intercettare (e soprattutto soddisfare) le domande estere dei “mercati più dinamici“; ma dall’altro anche la “debolezza del mercato italiano” che secondo i dati di Ucimu tentenna già dalla “fine del 2022“. 

Parlando dei dati del 2024 Colobo precisa che l’inflessione è dovuta in larga parte “all’instabilità del contesto” che per quanto riguarda il mercato italiano è pesantemente indebolito “dall’incertezza intorno a Transizione 5.0“; dovuta – spiega la presidente Ucimu – alla lunga “attesa [per] l’operatività del provvedimento e [alla] mancanza di decreti attuativi” che hanno tardato la “decisione di acquisto da parte degli utilizzatori” e “oscurato la disponibilità del provvedimento 4.0 che è tuttora in vigore” ma anche ampiamente dimenticato. 

Se la Transizione 5.0 tardasse ulteriormente secondo Colombo e il Centro studi di Ucimu il rischio è che svanisca “una parte consistente dei benefici” del provvedimento, soprattutto perché “i tempi compressi tra la disponibilità della misura e il termine di consegna e interconnessione del macchinario (..) mettono in difficoltà” i nostri costruttori: la richiesta è che Confindustria intervenga “affinché si consideri l’allungamento al 2026 della possibilità di utilizzo dei fondi“.

I successi di Ucimu negli ultimi anni: l’Academy, i Robotgames e le reti d’impresa

Lasciando definitivamente il suo scranno all’interno di Ucimu, l’ex presidente ha voluto anche ricordare l’Academy promossa dall’Associazione “dedicate a ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro” e che prevede “premi per le tesi [e] collaborazioni con gli ITS” per formare il futuro personale qualificato per gestire, programmare e – ovviamente – usare le nuove Macchine utensili. L’Academy di Ucimu intende anche presto – “alla Bi-Mu” di quest’anno, spiega Colombo – avviare i suoi primi “ROBOTGAMES: il nuovo contest di robotica e automazione, per giovani delle scuole secondarie di secondo grado, che presenteranno i loro prototipi di automazione robotica con applicazione al mondo dell’industria“.

E – prima di concludere – ha messo anche in luce i risultati ottimi delle “reti d’impresa che aggregano diverse aziende del settore in mercati considerati particolarmente attrattivi” che hanno già portato all’apertura di “ITC India, attiva da oltre 10 anni [e] IMT Vietnam“; cogliendo l’occasione per rilanciare un’ultima volta l’importanza che “le autorità potenzino le risorse destinate a supportare l’attività di internazionalizzazione delle aziende” sfruttando anche l’alleanza con l’UE che potrebbe “contribuire ad indirizzare programmi, direttive e piani economico-industriali“.