KIEV SOTTO ATTACCO DURANTE VISITA DELEGAZIONE AFRICA PER LA PACE
Era già successo durante le visite prima del segretario Onu Guterres e poi dell’inviato del Vaticano cardinale Zuppi: Kiev sotto attacco di missili nelle stesse ore in cui la delegazione dell’Unione Africana era in visita nella capitale dell’Ucraina per le trattative di pace in programma prima a Kiev e poi a Mosca. «Un’esplosione nella capitale. Nel quartiere di Podilskyi. I missili continuano a volare su Kiev», ha spiegato il sindaco Vitalii Klitschko mentre i razzi anti-missile della contraerea ucraina sono in funzione da stamane.
Secondo quanto riferisce la Ukrainska Pravda, citando fonti dell’Esercito ufficiale, sono stati lanciati diversi missili Kalibr contro l’Ucraina dalle navi russe nel Mar Nero. L’allarme raid aereo è scattato in più di 10 regioni dell’Ucraina, tra cui appunto Kiev, la capitale ucraina dove è arrivata oggi una delegazione di 7 leader e capi di Stato dell’Africa per la missione di pace, tra cui spicca la presenza del presidente del Sudafrica, Cyril Ramaphosa. «La difesa aerea è operativa. Restate nei rifugi fino a quando non rientra l’allarme antiaereo», si legge nel messaggio lanciato su Telegram a tutta la cittadinanza ucraina. Nel pieno della controffensiva in Donbass tra forze di Kiev e Mosca, quanto avvenuto oggi con la “pioggia di missili” dal Mar Nero è un chiaro messaggio, secondo il Governo Zelensky, del tentativo di stoppare la missione africana di pace: «Putin costruisce la fiducia lanciando su Kiev il più massiccio attacco missilistico da settimane, proprio nel mezzo della visita di leader africani alla nostra capitale. I missili sono un messaggio all’Africa: la Russia vuole più guerra, non la pace», lo ha scritto sui social il ministro degli Esteri dell’Ucraina, Dmytro Kuleba.
MISSIONE DI 7 LEADER AFRICA IN UCRAINA E RUSSIA PER TRATTATIVE SULLA PACE: LA REAZIONE DI PUTIN
Prima Kiev e poi Mosca, questo il duplice obiettivo della missione di pace guidata dal Presidente del Sudafrica Ramaphosa e dal leader egiziano: l’Unione dell’Africa presenta anche nella delegazione Azali Assoumani (Unione delle Comore e Presidente Unione Africana), Denis Sassou Nguesso (Congo), Yoweri Museveni (Uganda), Macky Sall (Senegal), Hakainde Hichilema (Zambia) e appunto Abdel Fattah al-Sisi (Egitto). 7 capi di Stato dall’Africa giunti in Ucraina prima e in Russia nei prossimi giorni: «la missione di pace sarà ricevuta venerdì 16 giugno in Ucraina dal presidente, Volodymyr Zelensky, e sabato 17 giugno in Russia dal presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin», ha annunciato negli scorsi giorni la Fondazione Brazzaville, un’organizzazione non governativa (ONG) fondata nel 2014 a Londra.
Negli scorsi giorni il presidente Ramaphosa ha avuto una conversazione telefonica con il presidente Putin sulla missione di pace dei leader africani in Ucraina e in Russia: «Volevo salutare il ruolo del Sud Africa e del presidente Ramaphosa nella missione di pace africana che si recherà quasi immediatamente sul teatro di guerra, con l’obiettivo di contribuire, dando la visione africana, a ciò che in sostanza tutti vogliamo: che ci sia pace e sicurezza, che è europea, ma anche globale», ha spiegato di recente il Presidente del Portogallo Marcelo Rebelo de Sousa, intervenendo a Pretoria nel palazzo presidenziale di Ramaphosa. «Per quanto il conflitto possa diffondersi in un’altra parte del mondo, ciò non significa che dovremmo essere dissuasi dallo stipulare accordi che ci avvicinino e che ci permettano di cooperare in modo molto più efficace», ha commentato il leader sudafricano che con Al Sisi guida la delegazione per la missione di pace africana in Ucraina. In un’intervista con l’agenzia Dire parla Jean-Yves Ollivier, storico mediatore francese (già consigliere di Mitterand e Chirac) presente nella missione africana: «Cominceremo parlando dei fertilizzanti russi, del grano ucraino e dello scambio dei prigionieri di guerra», spiega “monsignor Jean”, «Un aspetto importante è che della delegazione fanno parte leader che rappresentano diverse regioni dell’Africa e che nei loro rapporti con i belligeranti hanno posizioni tra loro molto diversificate». Intanto dal Cremlino, durante l’attacco missilistico contro Kiev, arrivano parole “distensive” per quanto riguarda le missioni di pace diplomatiche: «Il presidente Putin era e rimane aperto a qualsiasi contatto per discutere le opzioni di risoluzione del problema ucraino», ha detto stamane ai media il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov.