La guerra in Ucraina procede ormai da più di 500 giorni tra offensive, controffensive, attacchi e difese che, a conti fatti, sembrano rendere solo più evidente che senza il supporto occidentale Kiev avrebbe già da tempo seppellito l’ascia di guerra, a favore dell’invasore. Numeri alla mano, dall’invasione dello scorso febbraio gli Stati Uniti hanno fornito aiuto per oltre 40 miliardi di dollari, ai quali vanno aggiunti quelli dei partner europei (che nel caso di Germania a Regno Unito, i principali finanziatori, sono valsi 8 e 7 miliardi).



Eppure, con il procedere del conflitto e gli scarsi risultati militari dell’Ucraina, in particolare della controffensiva, sembra anche vacillare sempre di più il supporto a Kiev, che ben presto potrebbe trovarsi a fare i conti con un pesante e complicato ridimensionamento degli aiuti. A vacillare maggiormente, in particolare, è il supporto degli Stati Uniti, che entro il prossimo anno si troveranno in piena campagna elettorale, con i maggiori oppositori di Biden che hanno già espresso la loro intenzione di tagliare gli aiuti. In particolare, se fosse Donald Trump a prendere nuovamente la presidenza degli Stati Uniti, in Ucraina potrebbe non arrivare più alcun tipo di aiuto o fornitura militare.



Lo stop occidentale agli aiuti favorirà Putin

Insomma, tra qualche mese potrebbe essere che l’Ucraina si troverà a fare i conti con una quantità minore di aiuti e se mancassero quelli degli Stati Uniti, nessun partner europeo potrebbe coprire un buco così grosso. Biden e i paesi G7 sono attualmente al lavoro per definire una serie di misure a lungo termine per garantire a Kiev forniture costanti, anche dopo la fine del conflitto, con lo scopo di scoraggiare eventuali, future, invasioni.

Appare, infatti, chiaro che senza forniture occidentali l’Ucraina finirà quasi inevitabilmente per essere schiacciata dalla elevata potenza militare russa, di gran lunga superiore e, sulla carta, pari solo a quella americana. L’ipotesi che gli USA scendano concretamente in campo per sconfiggere l’aggressore non è mai stata inclusa in nessuna discussione e lo stesso vale per i restanti alleati di Kiev. Ma tutte queste incertezze non fanno altro che far pendere l’ago della bilancia a favore della Russia, che in questa lunga e complessa guerra contro l’Ucraina ha dalla sua l’importante vantaggio del tempo e dei mezzi, economici e militari.