Aiuti inviati ma mai arrivati all’Ucraina. È cominciata così, dopo la denuncia presentata a maggio 2023, l’indagine dei servizi segreti del premier Zelensky. È stato così scoperto che alcuni funzionari del ministero della Difesa e amministratori di una società hanno provato ad appropriarsi indebitamente di quasi 1 miliardo e mezzo di grivnie, circa 40 milioni di dollari, destinati all’acquisto di 100 mila proiettili. I loro nomi non sono stati resi noti ma gli attivisti anti-corruzione ucraini conoscono i profili di chi ha rubato al governo. Nell’agosto 2022 è stato firmato un contratto d’acquisto con l’azienda Lviv Arsenal, società di Yuriy Zbitnev, che è stato membro del Parlamento ucraino. Dai suoi conti, la società ha trasferito la somma ad un’altra azienda estera con filiali nei Balcani ma le armi non sono state ricevute.
I soldi, non giunti dai pacchetti di aiuti degli alleati, provenivano dalle risorse dello Stato ucraino, come spiega Il Fatto Quotidiano. Questi sono stati sequestrati e verranno recuperati: “La questione della loro restituzione al bilancio dell’Ucraina è in via di risoluzione” hanno riferito gli 007. Uno dei cinque sospettati è finito nelle mani dello Sbu: è stato catturato mentre provava a lasciare il Paese e rischia ora fino a 12 anni di carcere. Il centro anti-corruzione di Kiev ha sottolineato: “Questo è un altro attacco della squadra Umerov al deep state corrotto e incompetente che ha distrutto per decenni la nostra capacità difensiva”.
Ucraina, aiuti mai arrivati: gonfiati i prezzi di cibo e divise
Da quando Rustem Umerov ha sostituito il predecessore alla guida del dicastero della Difesa, continua il processo di pulizia: i suoi collaborano con gli investigatori anti-corruzione per restituire i soldi all’Ucraina e scoprire chi ha tradito il Paese. Un processo che rassicura anche gli alleati internazionali dell’Ucraina vista la continua repressione dei funzionari corrotti. L’ultima frode, spiega Il Fatto Quotidiano, è avvenuta sotto la guida dell’ex ministro della Difesa, Oleksii Reznikov, che lo scorso anno è stato destituito dopo i numerosi scandali che hanno colpito i suoi collaboratori. Il suo team è stato accusato di aver gonfiato i prezzi di cibo e divise per i giovani ucraini sulle barricate.
I reclutatori regionali che accettavano mazzette in cambio di esenzioni dal servizio militare sono stati mandati via e sostituiti con soldati feriti al fronte. Anche il ministero delle Politiche agrarie e quello dell’Economia sono stati coinvolti nelle accuse di frode e appropriazione indebita di 62 milioni di grivnie, quasi 2 milioni di dollari, da parte del Nabu (ufficio nazionale anti-corruzione) e Sapo (Procura anti-corruzione). La Difesa ucraina ha ora come obiettivo quello di “ripulire il sistema da membri senza scrupoli, dentro e fuori le istituzioni. Stiamo sradicando la corruzione. Il sistema resiste, ma lo batteremo”.