Come ogni Paese sottoposto alla guerra anche l’Ucraina si ritroverà ad essere devastata sotto diversi punti di vista. Non solo distruzioni e situazione economica precaria. È stato registrato da un recente studio condotto dall’Istituto di Vienna per gli studi economici internazionali (WIIW) anche un vasto spopolamento che potrebbe costituire un ostacolo nel lungo termine alla futura ripresa e ricostruzione una volta che la guerra potrà dirsi finalmente conclusa. Indipendentemente infatti da quanto durerà la guerra l’Ucraina non si riprenderà mai dal punto di vista demografico secondo Maryna Tverdostup, autrice dello studio citato dal Frankfurter Allgemeine.



Al momento dell’attacco di febbraio dell’anno scorso c’erano 41,8 milioni di abitanti registrati. Ma entro il 2040 la popolazione si sarà ridotta di un quinto, passando a 35 milioni. Un impatto quindi di non poco conto e che sarebbe dovuto non solo ai decessi ma anche alle fughe di massiccia portata registratasi in questo periodo. E i sondaggi in Germania, Gran Bretagna e Austria mostrano anche che la metà dei molti milioni che sono fuggiti in questi paesi intendono rimanere a lungo termine, essendosi anche integrati a livello lavorativo.



BANCA CENTRALE UCRAINA: “RECUPERARE IL NOSTRO POPOLO”

Tverdostup ha provato poi a fare una previsione nel breve e nel lungo termine, ipotizzando una possibile data di fine guerra con la Russia e i riflessi sullo spopolamento ucraino. Se la fine della guerra avvenisse quest’anno è probabile che la popolazione del Paese torni a crescere a partire dal 2024 e raggiunga il suo picco da dopoguerra di 37,8 milioni. Ma non tornerà mai al livello prebellico di poco meno di 42 milioni. In uno scenario peggiore, invece, che ipotizza una lunga guerra fino al 2025 l’Ucraina avrebbe 7 milioni di abitanti e solo 35 milioni nel 2035. L’emigrazione rimarrebbe alta e il numero di rimpatriati basso.



Se le giovani donne emigrano e gli anziani restano non può che essere negativo per lo sviluppo demografico: la fertilità diminuisce e la mortalità aumenta. La situazione demografica dell’Ucraina assomiglia in questo senso a quella dell’Europa del secondo dopoguerra. Alla luce di tutto ciò si fa quindi sempre più pressante l’esigenza di far rientrare in Ucraina la maggior parte possibile di abitanti. Lo stesso Andriy Pyshnyys, governatore della banca centrale di Kiev, ha dichiarato mesi fa: “Dobbiamo assicurarci di recuperare il nostro popolo”. A tal proposito, la stessa autrice del citato studio, consiglia al governo di adottare politiche attive per stimolare gli ucraini a tornare, tra cui maggiori sostegni finanziari per i giovani genitori, modelli di congedo parentale anche per i giovani padri, agevolazioni fiscali per le famiglie e scolarizzazione dei bambini.