Ve lo assicuro: i cittadini russi saranno puniti se non lasceranno immediatamente l’Ucraina“. A parlare è Iryna Vereshchuk, vicepremier e ministro della Reintegrazione dei Territori Occupati. Dalle parole ai fatti: sono stati arrestati insegnanti russi mandati sul territorio ucraino per fornire istruzione ai residenti secondo il programma scolastico russo. La notizia è stata confermata dalla stessa Vereshchuk, la quale – come riportato da Odessa Journal – ha precisato che gli insegnanti russi arrestati non saranno trattati come prigionieri di guerra, poiché non sono dei combattenti. “I cittadini russi sono giunti illegalmente in Ucraina, nei territori temporaneamente occupati, per condurre attività illegali. Abbiamo spesso avvertito che si tratta di un crimine, ma non ci hanno ascoltato“, ha aggiunto Vereshchuk.



Ma ha anche tirato in ballo la Convenzione di Ginevra, parlando di violazione perché “l’educazione dei bambini nei territori occupati secondo le proprie tradizioni culturali e lingua viola le leggi di guerra, per le quali è prevista una responsabilità separata“. Gli insegnanti russi lasciati indietro dai soldati russi durante la loro ritirata ora rischiano fino a 12 anni di carcere. “Naturalmente sarà un tribunale a decidere la loro punizione, ma sul territorio del nostro Paese c’è ancora un gran numero di cittadini russi che sono venuti nei territori temporaneamente occupati e sicuramente dovranno affrontare la giustizia se non lasceranno immediatamente il nostro territorio“, ha aggiunto Iryna Vereshchuk.



RUSSIA INDAGA SULL’ARRESTO DEGLI INSEGNANTI RUSSI

Sull’arresto di alcuni insegnanti russi, mandati nei territori occupati in Ucraina per “educare” gli ucraini secondo il programma russo, si sta consumando un altro scontro. Mosca, pur riconoscendo l’arresto degli educatori, ha affermato che si trattava di collaboratori ucraini, non di cittadini russi. Ieri, infatti, anche il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha negato la presenza di insegnanti russi nella regione ucraina di Kharkiv. Poi però Aleksandr Bastrykin, capo del Comitato investigativo russo, un organo di polizia di primo piano, ieri ha ordinato una propria indagine penale sugli arresti degli insegnanti nella regione di Kharkiv, secondo quanto riportato dal canale Telegram dello stesso dipartimento. Su istruzioni del capo di Stato, gli investigatori del Comitato investigativo russo stanno indagando sulle circostanze dell’incidente e verrà effettuata una valutazione legale delle azioni di tutte le persone coinvolte. Al momento, comunque, non è noto il numero degli insegnanti arrestati dalle autorità ucraina. Quel che si sa è che si erano trasferiti nelle città ucraina, come Kharkiv, dopo che la Russia ne aveva preso il controllo in seguito all’invasione di fine febbraio.

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