Modello Mossad per l’Ucraina. La strategia parallela che sta adottando Kiev contro la Russia tramite i suoi servizi segreti ricorderebbe quella dell’intelligence israeliana. Il Mossad da anni persegue una strategia di “targeted killings“, omicidi mirati contro terroristi palestinesi, generali siriani, capi militari di Hezbollah in Libano, criminali di guerra nazisti, scienziati iraniani che lavorano all’atomica, oltre a palestinesi a Gaza e in Cisgiordania.



Il generale Kyrylo Budanov, capo dei servizi segreti militari ucraini (Gur), il 24 aprile scorso, prima del misterioso lancio di due droni sul Cremlino e dell’attentato allo scrittore e combattente russo Zakhar Prilepin, uscito ieri dal coma farmacologico dopo l’esplosione dell’auto in cui è morto l’autista, è stato chiaro, seppur non esplicito. «Non continuiamo su questo argomento. Dirò solo che abbiamo ucciso russi e che continueremo a ucciderne ovunque sulla faccia di questo mondo, fino alla completa vittoria dell’Ucraina», ha dichiarato a due giornalisti di Yahoo News, commentando l’uccisione ad agosto di Darja Dugina, figlia dell’ideologo russo Dugin.



UCRAINA COME MOSSAD? ATTENTATI CONTRO RUSSI…

Ma già nel dicembre scorso, dopo un attacco con droni alla base aerea di Saratov, in Russia, il generale Kyrylo Budanov alla domanda se il Gur avrebbe colpito in profondità in Russia, replicò: «Sempre più in profondità». Pur senza rivendicare mai le azioni entro i confini russi, al Gur è attribuito l’attentato al Ponte di Kerch, unica via di rifornimento tra Russia e Crimea. Ma anche i droni sui serbatoi di carburante e sulle basi aeree della Russia, oltre appunto all’uccisione della figlia di Dugin, forse pure quella di Maxim Fomin, giornalista e blogger militare morto nell’attentato in un bar di San Pietroburgo. Sempre ai giornalisti di Yahoo News, il generale aveva spiegato che i russi avevano provato a incriminarlo per terrorismo dal 2016, «ma ciò che loro chiamano “terrorismo” io lo chiamo liberazione. Tutto è cominciato non perché io sia diventato matto e mi sia messo a uccidere a Mosca, ma perché loro hanno invaso il nostro Paese nel 2014».



Stando a quanto riportato da Il Messaggero, gli attentati a Darja Dugina e a Prilepin ricordano agli esperti di servizi segreti (e di Mossad) l’uccisione nel 1972 a Beirut di Ghassan Kanafani, dirigente del Fronte popolare di Liberazione della Palestina, ritenuto complice nel massacro all’aeroporto di Lod (26 civili morti, 80 feriti) anche perché ritratto in foto con uno tre attentatori dell’Armata rossa giapponese. Era uno scrittore affermato come Prilepin e Dugin, il padre di Darja Dugina e forse vero obiettivo dell’attacco in cui è morta la donna.