L’APPELLO DEL CARDINAL BASSETTI SULLA CRISI IN UCRAINA

«La preghiera è più potente della bomba atomica, perché la bomba atomica è capace di distruggere il mondo mentre la preghiera arriva al cuore di Dio»: così il Presidente della Cei, Card. Gualtiero Bassetti, citando Giorgio La Pira ai microfoni dell’AgensSir in merito alla crisi in Ucraina.

Entrando all’incontro tra vescovi e sindaci del Mediterraneo in corso a Firenze (atteso nel pomeriggio anche l’intervento del Premier Draghi, ndr) il Cardinale ha voluto unire la Chiesa italiana all’appello lanciato stamane da Papa Francesco sulla prossima Giornata mondiale di digiuno e preghiera, prevista per il Mercoledì delle Ceneri 2 marzo. «Senza preghiera e senza digiuno questi demoni non si schiacciano e quello della guerra è il peggiore demonio con cui abbiamo a che fare in questo momento. Sia benedetta questa iniziativa del Santo Padre per invocare la pace», ha spiegato ancora il n.1 dei vescovi italiani. In apertura del Forum “Mediterraneo frontiera di pace” è ancora il Card. Bassetti a sottolineare come «La guerra è impossibile nell’era atomica, occorre trovare altre soluzioni per dirimere le questioni che dividono i popoli: non c’è alternativa al negoziato globale. È realistico pensare», si domanda retoricamente Bassetti, «che ‘pietra e la fionda’ possano essere ancora il metodo utilizzato per regolare la vita sul nostro pianeta, dopo che da circa 70 anni l’umanità intera è posta sotto la spada di Damocle di una potenziale ecatombe nucleare?».

“PREGHIERA E DIGIUNO”: LA PROPOSTA DELLA CHIESA DI FRANCESCO

Esprimendo il suo personale pensiero e preghiera per le popolazioni di Russia e Ucraina “interessate” da inquietanti venti di guerra, già ieri il Card. Bassetti scrive in una nota «chiedo alla mia comunità diocesana di pregare incessantemente affinché prevalga la pace. I nostri amici ucraini testimoniano giorno dopo giorno la loro grande trepidazione per quello che sta accadendo di irreparabile nel loro Paese». Il Signore, attraverso la Sua parola, conclude Bassetti, «ci esorta a preservare la pace, a costruire la pace dove essa è in pericolo. Lo chiede a tutti i cristiani e a tutti gli uomini di buona volontà nell’essere uniti nella promozione della pace». Messaggio simile a quanto già pubblicato dall’Ufficio di Presidenza della Cei lo scorso 14 febbraio nell’Appello per la pace in Ucraina: «La pace è un bene prezioso al quale l’umanità non può e non deve mai rinunciare. Invochiamo il Signore nostro Gesù Cristo, principe della pace, e la Vergine Santissima, particolarmente venerata in Ucraina nella Basilica della Madre di Dio di Zarvanytsia, perché sia risparmiato un terribile flagello. Invitiamo tutte le Chiese d’Italia ad unirsi a questa intenzione di preghiera». In Udienza Generale Papa Francesco ha poi convocato l’intera cristianità (e non solo) ad una giornata intensa di preghiera e digiuno per la pace in Est Europa: «Ho un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione nell’Ucraina. Nonostante gli sforzi diplomatici delle ultime settimane si stanno aprendo scenari sempre più allarmanti. Come me tanta gente, in tutto il mondo, sta provando angoscia e preoccupazione. Ancora una volta la pace di tutti è minacciata da interessi di parte», ha spiegato il Santo Padre nell’aula Paolo VI gremita in Vaticano. «Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politiche, perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è Dio della pace e non della guerra; che è Padre di tutti, non solo di qualcuno, che ci vuole fratelli e non nemici. Prego tutte le parti coinvolte perché si astengano da ogni azione che provochi ancora più sofferenza alle popolazioni, destabilizzando la convivenza tra le nazioni e screditando il diritto internazionale», conclude il Papa richiamando tutti, credenti e non credenti, alla giornata di preghiera per il prossimo 2 marzo, «La Regina della pace preservi il mondo dalla follia della guerra».