Zelensky non è un eroe e la guerra in Ucraina è un test degli Stati Uniti. Sono le tesi sostenute dal professor Franco Cardini, interpellato dal quotidiano La Verità. “La democrazia di Kiev somiglia moltissimo a quella di Mosca: basta poco per chiudere i giornali, le emittenti televisive e mettere al bando i partiti politici – argomenta lo storico – Hanno cominciato a uccidere le persone dopo averle accusate di collaborazionismo. I russofoni del Donbass presi casa per casa e passati per le armi: sono cose da guerra di Spagna”. Ma non solo, in quanto “una forte accusa di corruzione pesa sulla classe dirigente ucraina” cioè “coloro che si permettono di darci dei vigliacchi perché inviamo soldi, armi e infrastrutture, ma non scendiamo in campo a combattere al loro fianco”.



Franco Cardini parla di “una sensazione di amnesia generale, per cui ci si è dimenticati di tutte quelle cose che hanno fatto dire a tanti, me compreso, che la guerra non è iniziata lo scorso anno, ma almeno nel 2014: piazza Maidan, la sconfessione dei trattati di Minsk, le violenze nel Donbass, che non erano stati i russi a praticare, ma gli ucraini”. In questo quadro, Cardini sottolinea che il presidente russo Vladimir Putin “sa benissimo di non avere la forza di tenere l’Ucraina, si accontenterebbe del Donbass e della Crimea” in cui “la presenza russa è ben radicata, Putin non accetterebbe mai di lasciarla al suo destino”. Dunque “si può programmare, esattamente come per il Donbass, un sistema di indipendenze, magari sotto la sorveglianza delle Nazioni Unite. Gli spazi per trattare ci sono, i canali diplomatici esistono per questo”.



Franco Cardini: “Stati Uniti vogliono indebolire Europa e Asia, guerra Ucraina è test”

Franco Cardini parla della guerra in Ucraina sottolineando che “l’obiettivo degli Stati Uniti è quello di indebolire la compagine euroasiatica, di ridurla a un insieme di Stati frammentati e subordinati alla politica mondiale americana. Hanno lavorato a questo, scegliendo l’Europa orientale come test”. A questo proposito, tra le pagine de La Verità sostiene che “hanno avvicinato sempre di più gli ordigni della Nato a Mosca, hanno portato la vecchia cortina di ferro dalla metà della Germania fino ai confini dell’Ucraina o della Finlandia. Tutto ciò ha un costo a livello internazionale. Finora, Biden non ha mai fatto un passo diplomatico serio ed energico. Gli americani stanno conducendo una guerra per conto terzi e ciò non è molto apprezzabile”.



In merito al possibile intervento diplomatico di Pechino “è chiaro che un mediatore come la Cina farà il possibile per favorire la Russia, ma sono certo che il presidente Xi Jinping farà di tutto per non spingere i Paesi occidentali a diffidare di lui o, addirittura, ad assumere una posizione pregiudizialmente negativa nei suoi confronti. D’altra parte, l’Occidente non ha mosso un dito per costruire un canale diplomatico simile a quello che la Cina sta provando a proporre”.