DALL’UCRAINA DURA LETTERA AL CIO: LA PRESENZA DEI RUSSI CAUSERÀ CONFLITTI
Le Olimpiadi di Parigi 2024 mettono in fibrillazione tutti gli amanti dello sport del mondo intero, ma purtroppo i vari problemi relativi a guerre e dissidi tra Stati portano inevitabilmente una grossa dose di incertezza. Almeno questo è il parere del parlamento ucraino che è arrivato a scrivere una lettera lettera indirizzata al Comitato olimpico internazionale (CIO), ai comitati nazionali, alle federazioni sportive e ai parlamenti esteri per contestare l’ammissione di Russia e Bielorussia alle competizioni della manifestazione a cinque cerchi.
«La partecipazione contestuale di russi e bielorussi con gli atleti ucraini – si legge – molti dei quali hanno perso parenti e amici nella guerra, causerà conflitti sui campi di gara che possono portare al ferimento e persino alla morte degli atleti stessi. In particolare, il pericolo c’è nei duelli di scherma, nella lotta, nel tiro con l’arco e nel tiro con pistola e carabina. E al villaggio olimpico scoppieranno tensioni, litigi e risse tra atleti e organizzatori”. L’appello di Rada Verkhovna è chiaro circa l’iniziativa di far partecipare gli atleti russi e bielorussi senza bandiera: “Questa proposta è un insulto alla memoria di centinaia di migliaia di ucraini, inclusi 220 sportivi, che hanno difeso la patria e sono morti per darci un futuro da Paese europeo e democratico».
PARLAMENTO UCRAINO, BEN 320 IMPIANTI DANENGGIATI
Il parlamento ucraino teme per l’incolumità dei partecipanti alle Olimpiadi di Parigi 2024. Nel lungo appello di due pagine presentato al CIO e le varie federazioni, c’è spazio anche al discorso delle varie ripercussioni sportive che ci sono state per via delle guerra con 320 impianti sportivi danneggiati, 87 di essi distrutti: «Lo stadio dei Metalist a Kharkiv, il complesso Avangard a Kiev, il centro sportivo di Chernihiv, la piscina Nettuno di Mariupol, il palazzo del ghiaccio a Severodonetsk, lo stadio Campioni di Irpin… Con l’offensiva su larga scala lo slogan “lo sport oltre la politica” ha perso ogni valore».
Chiusura importante dei rappresentati di Rada Verkhovna: “Fino alla fine della guerra, fino a quando il Cremlino non avrà ritirato le truppe dal nostro territorio e non avrà ripagato i danni causati, chiediamo il bando dei loro atleti dalle competizioni internazionali, Giochi compresi”. D’altronde, che non tirasse una ventata d’aria sana in ambito sportivo circa il discorso guerra, lo si era già visto nel mondo del tennis dove la bielorussa numero due al mondo Aryna Sabalenka aveva notato tanto odio nei suoi confronti da parte delle colleghe ucraine.