I primi rapporti documentati tra Ucraina e la Cia risalgono al 2014, quando a dirigere l’agenzia vi era John Brennan.Nel 2014 l’Agenzia fu oggetto di attacchi molto duri da parte del Senate Select Committee on Intelligence, che criticava sia il programma di detenzione che quello di interrogatorio segreto della Cia. Proprio allo scopo di superare questa fase critica l’ex direttore della Cia decise di investire molte risorse nel costruire una stretta sinergia con il servizio di intelligence interna dell’Ucraina e cioè l’Sbu.
L’investimento fatto dall’ex direttore della Cia in Ucraina fu di tale rilevanza che il quartier generale dell’agenzia fu messo in via Volodymyrska a Kiev e cioè nella capitale dell’Ucraina, cosa che gli ha consentito di svolgere le sue operazioni in modo agevole ed efficiente.
Se Brennan ha deciso di investire rilevanti risorse in Ucraina lo ha fatto avendo alle spalle il sostegno della Casa Bianca e, in modo particolare, quello di Obama, che attraverso l’ Authorization Act del Congresso votato favorevolmente il 10 dicembre 2014 ha inteso rafforzare la sua sinergia con le istituzioni di intelligence in Ucraina.
Questo progetto sottolinea la necessità da parte dell’agenzia di inviare più agenti sul campo allo scopo di costruire programmi che siano in grado di rafforzare le capacità difensive-offensive nel campo cyber in Ucraina oltre che migliorare gli scambi informativi tra l’agenzia americana e quelle ucraine.
Passiamo adesso al 2018. In quell’anno l’ex direttore della Defense Advanced Research Projects Agency (Darpa) del Pentagono e cioè Anthony Tether, fu nominato nel consiglio di sorveglianza del più importante complesso militare industriale ucraino e cioè la Ukroboronprom, con lo scopo di progettare una Darpa simile a quella ameircana, che prenderà il nome di Agenzia governativa per lo sviluppo della ricerca avanzata, grazie ai finanziamenti del presidente ucraino di allora, Petro Poroshenko.
Dati gli ottimi rapporti tra Ucraina e Stati Uniti anche in questo settore non deve sorprendere che vi siano sinergie tra aziende americane e il complesso militare industriale ucraino: per esempio l’industria areonautica Ucraina Motor Sich – che ha costruito l’Antonov An-124 – ha ricevuto diversi milioni di dollari da società americane, tra le quali la Oriole Capital Group strettamente legata alla Boeing.
Facciamo adesso un passo in avanti e cioè nel 2019. In quell’anno fu varato un nuovo disegno di legge da parte del Congresso americano noto come “Protect European Energy Security Act” che aveva come oggetto il Nord Stream 2 in costruzione dalla Russia all’Europa. Lo scopo della proposta di legge era quello di chiedere un rapporto dettagliato all’ufficio del direttore dell’intelligence nazionale ma anche al Dipartimento del Tesoro su quali avrebbero potuto essere le implicazioni del gasdotto in relazione alla sicurezza degli Stati Uniti e cioè in relazione al rafforzamento che questo gasdotto avrebbe avuto nel condizionare le scelte politiche dell’Unione Europea. L’opposizione alla costruzione del Nord Stream 2 non è però iniziata con queste due importanti istituzioni; ad opporsi per primo fu l’ufficio delle risorse energetiche del Dipartimento di Stato.
Passiamo adesso al 2021 e alle relazioni tra Ucraina e Gran Bretagna. Il Regno Unito ha costruito le sue sinergie militari con l’Ucraina sia nel settore navale, attraverso sei imbarcazioni Barzan, sia attraverso cacciatori di mine sottomarini. Allo scopo di riuscire nei suoi obiettivi, proprio nel 2021 presso il porto di Odessa Jeremy Quin e Tony Radakin, rispettivamente ministro per gli appalti della Difesa e capo di stato maggiore della Difesa, hanno siglato un accordo di cooperazione nel settore navale. Questa rinnovata cooperazione nel settore navale è naturalmente finalizzata a contrastare l’influenza russa.
Rimaniamo sempre nel 2021, ma questa volta rivolgiamo la nostra attenzione ai rapporti tra la Francia e l’Ucraina. Come riferiva dettagliatamente Asia Times nel marzo dell’anno scorso, il governo francese riteneva che il Rafale all’avanguardia costruito da Dassault avesse tutte le possibilità di vincere la gara nell’ex bastione dell’industria russa, grazie al fatto di avere un significativo apparato commerciale già in atto.
Qual è la conclusione a livello politico alla quale possiamo giungere? La Francia ha avuto indubbiamente una partnership di natura quasi prevalentemente economica sia in ambito civile che in ambito militare; al contrario l’America e la Gran Bretagna hanno cooperato con l’Ucraina non tanto e non solo per ragioni di natura economica, ma soprattutto per servirsi dell’Ucraina come avamposto per contenere e accerchiare la Russia. Quanto alla Russia questa ha cercato sempre di reinserire l’Ucraina nella sua sfera di influenza e di allontanarla dall’anglosfera.
Stiamo dando dunque una valutazione di carattere giuridico o addirittura di carattere morale? Niente affatto. Tutto ciò rientra nella logica di confronto tra potenze, una logica caratterizzata da destabilizzazione, da propaganda ma anche da azioni offensive sul piano militare.