Gli alleati inviano all’Ucraina dei “caccia da montare” per evitare contrasti con la Russia: sulla carta si tratta soltanto di “pezzi di ricambio”, ma in realtà sono veri e propri jet per l’attacco ed elicotteri che vengono assemblati al momento dell’arrivo sul territorio. In totale i mezzi che sarebbero arrivati tramite questa scorciatoia sarebbero tra gli 8 e i 12. A rivelarlo è un articolo pubblicato su Foreign Policy e ripreso dal Corriere della Sera.
La scoperta sarebbe stata effettuata in virtù del fatto che nelle minuziose liste delle forniture date all’Ucraina per difendersi e provenienti dal Pentagono, oltre a cannoni, radar e altri sistemi d’ogni tipo, appare molto spesso la dicitura di “pezzi di ricambio”. In alcuni casi la catalogazione è veritiera, mentre in altri invece si tratta appunto di mezzi come i caccia smontati per favorirne il trasferimento all’interno di grossi cargo e successivamente rimessi “in linea” sul territorio. Il tutto di nascosto dalla Russia.
Ucraina, da alleati “caccia da montare”: la strategia per evitare contrasti con la Russia
Il principale motivo per cui all’Ucraina arrivano dei “caccia da montare” è infatti proprio la volontà degli alleati di evitare contrasti con la Russia. I Paesi come gli Usa, in queste settimane, non hanno ufficialmente risposto alle richieste del presidente Volodymyr Zelensky di avere nuovi mezzi per l’aviazione, ma potrebbero nei fatti avere soddisfatto queste ultime con delle strategie.
Gli alleati, come riportato dal Corriere della Sera, avrebbero in tal senso mandato i propri team in paesi dell’Europa dell’Est per cercare dei mezzi compatibili con quelli già usati dagli ucraini. È così che li avrebbero trovati in luoghi come la Bulgaria e la Georgia. È probabile che anche la Polonia abbia mandato a Kiev altri caccia con queste metodologie. La strategia in questione d’altronde veniva utilizzata anche in passato per altre guerre.