Dopo lunghi (lunghissimi) mesi di accese discussioni sembra che finalmente l’UE sia riuscita a stanziare i primi fondi all’Ucraina attingendo ai beni russi congelati all’inizio della guerra nel febbraio del 2022: a renderlo noto è stata la – riconfermata – presidente della Commissione Ursula von der Leyen con un post condiviso su Twitter; ma le trattative erano già state sbloccate diversi mesi fa trovando un accordo anche con la fermamente restia Ungheria che aveva sempre apposto il suo veto su questo tipo di discussioni, mentre gli USA pressavano la Commissione per trovare una quadra.
L’accordo con l’Ungheria – poi arriveremo anche allo stanziamento di oggi – si era trovato decidendo di non sfruttare direttamente i beni russi bloccati nelle banche europee per sostenere l’Ucraina; quando piuttosto gli interessi generati dagli stessi e gestiti dalla società belga Euroclear. A conti fatti si tratterebbe di circa 210 miliardi di euro che – per decisione dell’UE – saranno usati al 90% per rifinanziare le armi inviate a Kiev dai 27 Stati membri e (per il restante 10%) per la ricostruzione delle infrastrutture distrutte da bombe e combattimenti.
L’UE sblocca i primi 1,5 miliardi di euro dai beni russi: “Serviranno per difendere e ricostruire l’Ucraina”
“L’Ue è al fianco dell’Ucraina – scrive la von der Leyen nel suo post su Twitter – [e] oggi abbiamo trasferito 1,5 miliardi di euro di interessi maturati dai beni russi” che saranno destinati “alla difesa e alla ricostruzione” del territorio ucraino; un simbolo – conclude la presidente – ma anche “il modo migliore per usare i fondi del Cremlino” rendendo sia Kiev che l’Europa intera “un posto più sicuro in cui vivere“. Secondo i piani decisi dall’Unione Europea il prossimo stanziamento di fondi non arriverà prima di marzo 2025, mentre sono in corso le trattative per decidere se allungare da 6 a 18 mesi il periodo di congelamento dei fondi, in attesa che la guerra finisca e la Russia decide (nel caso lo faccia) di finanziare la ricostruzione di Kiev.
Immediata (ed ovviamente positiva) la risposta che arriva da Kiev per mezzo del primo ministro Denys Shmyhal che ringraziando “von der Leyen e l’UE per il vostro fermo sostegno e per questo significativo contributo alla difesa e alla ricostruzione dell’Ucraina” ha ricordato che sfruttare i beni russi è un ottimo modo per “trasformare le avversità in forza e [costruire] un’Europa più sicura e resiliente”.