L’Ucraina deve resistere ancora per qualche mese all’offensiva russa, per poi lanciare la controffensiva per mezzo delle nuove armi. Questo sarebbe il piano di Zelensky secondo Kurt Volker, ex ambasciatore USA alla Nato, ma, soprattutto, inviato speciale sino al 2019 per i negoziati in landa ucraina. Intervistato da “La Stampa”, Volker ha detto che le sanzioni applicati dall’Occidente ai danni di Mosca “stanno iniziando ad avere un impatto e nel tempo le cose diventeranno ancora peggiori per la Russia. Mosca sta avendo difficoltà a rispettare i pagamenti del suo debito”.



Per sostenere la difesa dell’Ucraina, ha aggiunto Volker, “bisogna accelerare non solo la spedizione ma anche la produzione di armamenti vari. Finora gli USA hanno garantito consegne pari a 10-12 volte di più degli alleati perché pochi altri Paesi hanno materiale a sufficienza negli arsenali. Zelensky sta lottando per cacciare la Russia dal territorio ucraino e preservare la sovranità del suo Paese. Su questo non ci sono arretramenti e nessuna resa. E il popolo è con lui. È possibile che le difese ucraine riescano a fiaccare i russi, fermandone l’offensiva o limitandola. A questo punto un esercito sfibrato da un’avanzata lenta e costosa potrebbe subire una controffensiva da parte ucraina”.



VOLKER: “L’EUROPA MOSTRI PIENO SOSTEGNO ALL’UCRAINA”

Nel prosieguo della chiacchierata con i colleghi de “La Stampa”, Volker ha chiarito che non crede che ci sia spazio per i negoziati con Putin in questo periodo: “Non li vogliono a queste condizioni nemmeno gli americani. Le comunicazioni ci sono: probabilmente a livello di servizi, sicuramente fra vertici militari. Ma sono comunicazioni, non negoziati. Fin quando i russi continueranno a combattere in Ucraina non vedo a Washington tutto questo desiderio di intavolare un dialogo”.

Gli europei sono molto interessati a tenere aperto il dialogo con Putin, perché sperano di convincerlo a terminare il conflitto, ma, ha affermato Volker, il rischio è che si facciano concessioni che poi non si possono garantire. Per esempio, Macron dice che non bisogna umiliare Putin e che l’Ucraina deve prevedere di cedere parte del suo territorio: è pericoloso, così si mostra poca convinzione nel sostegno a Kiev. Detto questo, non credo che questo intaccherà le relazioni transatlantiche”.