Pochissimi giorni dopo la prima consegna in Ucraina dei caccia F-16 di fabbricazione statunitense arriva già l’annuncio della distruzione di uno dei sei esemplari giunti sul territorio di Kiev lo scorso 4 agosto: ancora incerte le cause, ma nel frattempo sappiamo per certo che a bordo – nel momento dell’incidente – si trovava Oleksiy Mes (nome in codice ‘Moonfish’), considerato tra i più abili e preparati piloti ucraini; nonché uno dei pochissimi ad aver ricevuto l’addestramento necessario per guidare i performanti aerei militari americani.



Facendo un passo indietro prima di arrivare alla distruzione, si ricorderà che era già dalle primissime fasi del conflitto che l’Ucraina aveva chiesto a gran voce di ottenere i caccia americani e dopo lunghissime insistenze era arrivato il primo via libera alla consegna solamente la scorsa estate da parte di Paesi Bassi e Danimarca. Da lì era seguito un lungo iter per convincere gli Stati Uniti che – infine – hanno ceduto alle pressioni dopo alcune settimane.



Così, senza ancora alcuna conferma sulle consegne dei caccia F-16 da parte degli States, erano state avviate le necessarie fasi di addestramento durante per sei lunghi mesi, nonostante la prassi americana ne richieda almeno 12 e il 4 agosto scorso Zelensky aveva confermato la prima consegna: teoricamente i caccia consegnati sarebbero almeno 6 a fronte degli 80 promessi negli scorsi mesi; ma Kiev non ha mai confermato l’effettivo numero.

Ucraina, distrutto il primo caccia F-16 statunitense: dubbi e versioni contrastanti sulle cause dell’incidente

Tornando al presente, dopo le lunghissime insistenze da parte dell’Ucraina e la prima (timida) consegna da parte degli Stati Uniti, non ci è voluto molto prima che venisse data la conferma della distruzione di uno dei costosissimi aerei: a dirlo sono state diverse fonti ucraine interpellate – inizialmente – dal Wall Street Journal e poi anche dal quotidiano ucraino Pravda e dalla CNN; ma è interessante notare come tra uno e l’altro cambino (anche drasticamente) le versioni.



Secondo la fonte del WSJ – infatti – dietro allo schianto del caccia F-16 ci sarebbe un incidente quasi certamente “un errore del pilota“; e mentre al Pravda l’aeronautica non ha confermato l’indiscrezione (limitandosi a dire che verranno rilasciati dettagli “in seguito”), alla CNN le forze di difesa ucraine hanno negato l’ipotesi che sia stato Moonfish a compiere una manovra sbagliata e letale.

Di certo – oltre allo schianto – sappiamo che la distruzione del caccia risale allo scorso lunedì quando lo stesso Zelensky ne ha confermato per la prima volta l’impiego sul campo di battaglia per scongiurare i danni e i rischi del pesante (il più intenso dal febbraio 2022 a questa parte) bombardamento da parte delle forze militari russe che hanno preso di mira la capitale e alcune aree circostanti.