UCRAINA, TELEFONATA DRAGHI-PUTIN

«Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha avuto stamattina una conversazione telefonica con il Presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin»: con un breve comunicato di Palazzo Chigi si aggiunge un piccolo ma importante tassello nel grande puzzle geopolitico dei giorni “caldi” per i venti di guerra tra Russia e Ucraina.



Al centro dei colloqui, spiega il Presidente del Consiglio, vi sono stati gli ultimi sviluppi della crisi ucraina e le relazioni bilaterali: Draghi ha sottolineato «l’importanza di adoperarsi per una de-escalation delle tensioni alla luce delle gravi conseguenze che avrebbe un inasprimento della crisi». Infine, sono stati concordati «un impegno comune per una soluzione sostenibile e durevole della crisi» e l’esigenza «di ricostruire un clima di fiducia». Mentre a livello internazionale prosegue la difficile trattativa a distanza tra Biden, Putin e Zelensky, l’Europa si muove prima con Macron e ora con l’Italia di Draghi, tornato in “sella” dopo i giorni convulsi sulla partita del Colle.



LA PROMESSA DI PUTIN ALL’ITALIA

Secondo quanto fatto sapere dal Cremlino all’agenzia russa Tass, il Presidente Vladimir Putin nella telefonata con Mario Draghi ha confermato l’intenzione di Mosca di «continuare a sostenere stabili forniture di gas all’Italia». Sempre l’ufficio stampa del Cremlino ha spiegato che durante la telefonata con il Premier italiano è stata sottolineata la necessità di «passi concreti» del Governo di Kiev: «Relativamente alle preoccupazioni espresse da Mario Draghi per l’evoluzione della situazione in Ucraina, Vladimir Putin ha dato un giudizio sulle azioni di Kiev, che sta eludendo i suoi impegni, principalmente sugli aspetti politici della risoluzione del conflitto intra-ucraino. E’ stata sottolineata la necessità della concretezza di passi delle autorità di Kiev per attuare le misure del pacchetto di Minsk», si legge nel comunicato diffuso dal Palazzo di Mosca (tradotto da “Sputnik Italia”). Nel frattempo è lo stesso Governo russo che ha fatto sapere di non volersi tirare indietro alle minacce di sanzioni lanciate dagli Usa in merito alla crisi Ucraina: «Non ci tireremo indietro e staremo sull’attenti, ascoltando le minacce delle sanzioni statunitensi», ha spiegato l’ambasciata russa a Washington prima dell’atteso colloquio telefonico tra il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov e il segretario di Stato Usa Antony Blinken. Putin rilancia sul fatto che sia sempre la Casa Bianca, e non il Cremlino, a generare tensioni.

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