Ucraina a corto di soldati: Zelensky punta ad arruolare altre 500mila persone

L’Ucraina, che da quasi tre anni combatte una complicata guerra contro la Russia, grazie soprattutto al supporto economico e bellico degli stati occidentali, si trova all’alba del 2024 a corto di soldati al fronte. I numeri, d’altronde, parlano chiaro e sottolineano come l’esercito di Kiev conti circa mezzo milione di soldati, dei quali 200mila in servizio attivo, rispetto agli 1,3 milioni di soldati (+250mila riservisti) su cui può contare Mosca.



Così, per ovviare a questi problemi che potrebbero sancire la fine dell’Ucraina nel conflitto contro la Russia, il presidente Volodymyr Zelensky nel suo discorso di fine anno ha posto l’asticella degli arruolamenti in alto, molto in alto. Ha detto, infatti, che nel corso del 2024 serviranno, per il fronte, almeno altri 450/500mila nuovi soldati, oltre ovviamente al supporto bellico dell’occidente. Numeri per certi versi del tutto impossibili, soprattutto contando che la maggior parte di questi andranno anche addestrati nel frattempo. A questo, inoltre, si aggiunge il fondamentale problema dell’età media dei soldati in Ucraina che, come sottolinea il maggiore Oleksander Volkov parlando della sua 24esima brigata corazzata, si attesta attorno ai 45 anni.



Il piano di Zelensky per recuperare soldati

Per far fronte alle difficoltà sempre più sistemiche che l’Ucraina sta affrontando a trovare nuovi soldati, il presidente Zelensky ha deciso di rivedere le norme sull’arruolamento obbligatorio. L’età minima, infatti, è stata diminuita dagli attuali 27 anni a 25, su un massimo di 60, mentre è stato anche aggiunto l’obbligo per tutti i 18enni di fare almeno 3 mesi di addestramento militare. I soldati, inoltre, con le nuove regole saranno costretti a trascorrere sul fronte almeno 36 mesi.

A queste misure si aggiunge, poi, il fatto che tutti gli uomini dai 18 ai 60 anni non possono lasciare l’Ucraina (salvo i numerosi casi di corruzione), attuato anche grazie alla sospensione dei passaporti per gli arruolabili e il blocco dei conti correnti per coloro che cercano di varcare illegalmente il confine. Sono state, poi, proposte sanzioni per coloro che si rifiutano di rientrare nel paese, aggiunte alla richiesta dell’Ucraina ai partner europei (soprattutto Germania e Polonia) di rimpatriare gli emigrati ucraini. Insomma, per Zelensky le cose non si mettono bene, soprattutto perché in tutto il paese si fa sempre più viva la richiesta di smobilitazione, specialmente da parte delle donne (moglie e figlie) che non vedono i loro mariti, padri e fratelli da oltre 18 mesi.